DIOCESI Notizie

CREDERE NELLA FAMIGLIA E’ COSTRUIRE IL FUTURO…

“Credere nella famiglia e’ costruire il futuro”: non solo un’affermazione, ma una provocazione, attuale e urgente, rivolta da S.Ecc. Mons.Gerardo Antonazzo, Vescovo della Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, alle coppie di sposi e alle famiglie che hanno partecipato ad una ricca giornata di spiritualità a San Giovanni Incarico il 30 giugno 2013.  Un momento di bellezza, di grazia, di benessere scaturito dall’ascolto delle parole del Vescovo, quasi un’aspersione spirituale per tante coppie tempestate dai messaggi di una società che oggi sembra remare al contrario, privilegiando l’obnubilamento delle coscienze e proponendo un completo ribaltamento dei valori umani.

E a due giorni dalla promulgazione della bellissima enciclica Lumen Fidei, scritta da Papa Benedetto e da Papa Francesco, una domanda ci provoca interiormente: cos’è, da dove nasce la fede? Già nella lettera apostolica Porta Fidei, promulgata da Papa Benedetto XVI  l’11 ottobre 2011 per l’indizione dell’Anno della Fede, scopriamo che la fede è una porta, essa “introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa”…La fede, una soglia da attraversare per entrare nella Chiesa di Dio! Come attraversarla?…“E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma…” (Benedetto XVI).

Interessanti ed emozionanti le riflessioni proposte da mons. Gerardo Antonazzo: alla luce della lettera apostolica “Porta Fidei” ecco, dunque, il suo invito  a guardare la famiglia con gli occhi dell’intelligenza e del cuore, a riconoscerla come bene primario e fondamentale, a recuperare lo sguardo di fede sulla famiglia. E’ necessario guardare la famiglia con gli occhi di Dio: significa essere testimoni di vita cristiana, vivere  nel nome del Signore attraverso la preghiera e attraverso il Credo concretamente vissuto in famiglia, lasciando che la nostra fede si rifletta su quanti vivono accanto a noi. E così come non si può generare se non si è fecondi – chiarisce ancora mons. Antonazzo –  non si può trasmettere la fede se non lasciamo che essa penetri in noi attraverso la Parola di Dio. E’ a questa fecondità spirituale che oggi sono chiamati i coniugi cristiani, in una società che li sottopone a terribili pressioni culturali contro la famiglia, spingendoli verso una sorta di sradicamento dalla cultura cristiana. E’ fondamentale, allora, tenersi ancorati alla Parola di Dio riconoscendo che, da sempre, Egli ci ha creati per essere famiglia (Genesi); così la coppia potrà sperimentare “una superiore dimensione di fecondità, generando nella fede altre persone che ascoltano”.  Il monito, però, è quello di non lasciarsi sedurre dall’inganno del serpente, dall’illusione che può farci immaginare una situazione migliore di quella creata da Dio, perché la costituzione della coppia viene da un progetto di Dio e la famiglia partecipa  dunque al mistero Trinitario.

Essa, perciò, deve diventare il luogo primario, privilegiato, dell’apprendimento della fede, una fede  che sarà assorbita, “respirata” dai figli attraverso le concrete testimonianze offerte loro dai genitori nel momento in cui riconosceranno apertamente le opere di Dio. Così anche un genitore potrà diventare “catechista” del proprio figlio: suscitando domande, lasciandosi interrogare, offrendo senza timore, come risposta ai vari interrogativi, la narrazione della propria vita, dell’incontro con Dio, della bellezza del Suo intervento nella propria esistenza. Emozionare, introdurre l’altro allo stupore della fede, alla percezione viva di quel mistero che ci infiamma l’animo e ci spinge a parlare di Dio. Questo il ruolo dei genitori nella trasmissione della fede ai figli, di una fede spiegata attraverso il racconto di Dio e degli eventi accaduti al popolo di Dio. E’ questa la nuova evangelizzazione: accogliere la Parola di Dio, meditarla nel proprio cuore ed incarnarla nella propria vita “per riscoprire la gioia del credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede”, ricordando soprattutto che “il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita dei credenti…”(Benedetto XVI)

                                                                                                         Antonella Paniccia