PROVINCIA

Frosinone, acqua: salta la conferenza dei sindaci. E scoppia la bagarre

Salta per mancanza del numero legale la Conferenza dei sindaci dell’Ato5 convocata dal presidente dell’Ambito territoriale ottimale e della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli, per ieri pomeriggio. TUTTI I PARTICOLARI E I RISVOLTI OGGI SU LA PROVINCIA, IN EDICOLA E ON LINE.

 All’ordine del giorno c’era il rinnovo dei componenti della Consulta dei Sindaci decaduti a seguito delle elezioni amministrative (Sora, Alatri, Ceccano e Alvito), inoltre erano stati aggiunti con un’integrazione anche i punti proposti dai primi cittadini di centrosinistra su vari aspetti connessi con il complicato rapporto esistente tra Ato e gestore del servizio idrico Acea Ato5.

Quando c’è stato l’appello, però, i sindaci – tanto di centrosinistra, quanto di centrodestra -,  non hanno fatto in tempo a rispondere,
perché impegnati altrove a  trovare la quadra per dividersi le poltrone in palio.

I sindaci capitanati dai propri referenti politicisi sono “appartati” in altre stanze per discutere e decidere come “spartirsi” i posti in ballo in Consulta. Una trattativa che, a quanto pare, non ha trovato altro tempo e luogo per concludersi se non i pochi minuti prima dell’inizio della riunione. Trascorsa circa un’ora dall’orario fissato dalla convocazione, alcuni sindaci – pochissimi in verità tra cui il primo cittadino di Monte San Giovanni Campano, Angelo Veronesi e di Arpino, Bruno Vano – hanno con fermezza chiesto al presidente Iannarilli di far svolgere l’appello per verificare il numero legale poiché, trascorso il tempo canonico, erano intenzionati ad andare via.
Iannarilli, cronometro alla mano, ha fatto iniziare la chiama allo scoccare del 60° minuto dalle 16.30, non prima però di invitare alcuni dei presenti ad avvisare i sindaci in “conclave” che stava iniziando l’appello. La chiamata è durata una decina di minuti (l’appello riguarda quasi 90 comuni) al termine dei quali, però, avevano risposto “presente” solo in 13. Troppo pochi per validare la riunione che è stata così dichiarata deserta. A nulla sono servite le proteste dei sindaci che, interrotte le trattative e messo da parte il manuale Cancelli sono accorsi – seppur in ritardo – nel salone della riunione. E’ stato uno show! Con insulti, urla, minacce, e richieste di far intervenire i carabinieri. Iannarilli ha risposto a tono ed è stato irremovibile: «Perché ve la prendete con me? Sono stati i vostri colleghi sindaci che, stanchi di aspettare, mi hanno chiesto di fare l’appello. Potevo non farlo? Vi ho fatto chiamare!»