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IL 15 MAGGIO E’ LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FAMIGLIE

Da Angelo Ragusa, Responsabile area cultura Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, riceviamo e pubblichiamo. 

Il 15 maggio di ogni anno si celebra la giornata internazionale delle famiglie. La giornata è stata istituita dall’assemblea generale dell’ONU nel 1993 con l’obiettivo di mettere in evidenza di fronte alla comunità internazionale l’importante ruolo dei legami familiari nell’affrontare le sfide del mondo e del futuro. Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani invita a cogliere l’occasione per creare nelle classi di ogni ordine e grado uno spazio di riflessione sul ruolo educativo della famiglia come primo luogo di relazione.

Il nucleo familiare è il luogo in cui sia i bambini che gli adulti dovrebbero essere accolti e ascoltati, circondati da persone che si prendono cura reciprocamente e provvedono ai bisogni degli altri. Oggi, invece, la cerchia familiare spesso diviene luogo di scontri e di violenze, talvolta così crudeli ed efferate da turbare profondamente le coscienze e far discutere l’opinione pubblica. L’obiettivo dell’ONU è quello di promuovere politiche di sostegno per garantire l’equilibrio di genere, sostenere la conciliazione di tempi e di lavoro, per favorire l’integrazione sociale e intergenerazionale. Con l’istituzione della giornata internazionale delle famiglie l’ONU incoraggia azioni che contribuiscano alla riduzione della povertà e ai rischi di esclusione sociale. Inoltre il termine famiglie viene volutamente declinato al plurale per dare dignità a tutti i modi possibili di essere famiglia. L’ONU, dunque, nel registrare i cambiamenti sociali, accoglie l’unicità di ogni nucleo familiare come ricchezza, attraverso la promozione del dialogo e del rispetto reciproco. La proposta alle scuole è quella di aprire un dibattito sulla nascente riconsiderazione dei valori generali sulla famiglia.

L’Istituto familiare viene regolato nella Costituzione italiana agli articoli 29, 30 e 31. Tali articoli decretarono un profondo cambiamento nella visione etica e antropologica della famiglia pre-repubblicana. L’articolo 29 stabilisce l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, l’articolo 30 obbliga i genitori di mantenere, istruire e educare i figli anche se nati fuori dal matrimonio e ne garantisce ogni tutela giuridica e sociale. Dall’articolo 31, infine, emerge il ruolo di sostegno e di aiuto dello Stato verso la famiglia, con particolare riferimento a quelle numerose, alla maternità, l’infanzia e la gioventù. Il dibattito dunque si sposta dai temi generali sulla famiglia e dalle azioni promosse dall’ONU, al ruolo dello Stato nell’assistenza dei soggetti in difficoltà, o vittime di ingiustizie, soprusi e violenze in ambito familiare.

Nell’articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani viene stabilito che: “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”. In questa occorrenza ci sentiamo di aggiungere che tale protezione va estesa ad ogni singolo componente della famiglia, in particolare ai più deboli e ai minori di età.