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SORA – CASE ATER, GRADUATORIA DA RIFARE E LOTTA AGLI ABUSIVI

A firma della Consigliera Delegata all’Edilizia Economica e popolare, Simona Castagna, riceviamo e pubblichiamo:                                                    

Sora è inclusa nell’elenco dei Comuni italiani ad alta tensione abitativa: stando  ai dati, il 55% dei cittadini si trova in grave disagio abitativo.

Questa emergenza può e deve essere superata, la casa non è un privilegio, bisogna trovare soluzioni adeguate che diano risposte concrete. Per una gestione sana del patrimonio immobiliare, vanno eliminate tutte le falle del sistema in modo da ridare dignità ai cittadini che, da anni, si trovano in “lista di attesa” per l’assegnazione di un’abitazione.

Stiamo attuando una capillare attività istruttoria di ricognizione e di verifica delle assegnazioni degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica presenti nel Comune di Sora, attivando un tavolo tecnico con l’Ater di Frosinone, ente gestore. Si sta lavorando ad una mappatura degli immobili presenti sul territorio per conoscere dettagliatamente le situazioni di maggiore disagio sociale e avere un’esatta conoscenza delle esigenze abitative da soddisfare.

simona castagnaLa realtà che è emersa è sicuramente drammatica vista, in primis, l’inadeguatezza dell’attuale graduatoria generale per l’assegnazione in locazione degli alloggi E.R.P. destinati all’assistenza abitativa (ai sensi dell’art. 17, comma 1, della Legge regionale 6 agosto 1999, n. 12) poiché l’ultima graduatoria è stata approvata nel gennaio 2015.

L’emergenza può essere superata solo attraverso una gestione puntuale e trasparente dell’Edilizia Residenziale Pubblica, iniziando, appunto, con l’aggiornamento della graduatoria a cadenza semestrale. È necessario, poi, convocare una serie di riunioni della Commissione E.R.P. per poter collocare nella graduatoria di gennaio 2017 i cittadini che attendono un punteggio definitivo e quanti hanno presentato domanda per l’aggiornamento della loro posizione.

Altro obiettivo è fare chiarezza sulle modalità di accesso e sui criteri per l’assegnazione delle unità alloggiative cosiddette “in riserva” a specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa grave e indifferibile (ai sensi dell’ art. 13 del Regolamento regionale 2 settembre 2000, n. 2, che dà la possibilità all’Amministrazione Comunale di riservare, per l’appunto, una quota non superiore al 25% degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in deroga alla graduatoria generale).

Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile una reintegrazione del patrimonio immobiliare comunale e dell’ A.T.E.R. di tutti quegli alloggi occupati abusivamente. Il fenomeno delle occupazioni abusive altera la corretta assegnazione ai legittimi aspiranti e comporta la necessità di un’adeguata attività di risposta e di contrasto per il ripristino della legalità. In tale senso l’ A.T.E.R. e l’Amministrazione comunale devono comunicare costantemente e collaborare attraverso una vera e propria coordinazione di funzioni, attività e interventi, per conseguire economie di lavoro, mezzi e risorse e per  rendere più efficace l’attività amministrativa. Vanno predisposti adeguati strumenti per liberare il patrimonio dalle occupazioni abusive, recuperare i canoni dovuti e mai riscossi e gestire correttamente la procedura di assegnazione e di rilascio degli immobili.

Per far fronte al grave disagio abitativo, una reale sinergia tra A.T.E.R., Comune e Agenzia delle Entrate porterà all’attuazione di azioni congiunte volte all’accertamento anagrafico reddituale delle famiglie perché le case polari devono essere assegnate a chi ne ha veramente diritto.

Solamente alla fine della ricognizione generale che si sta attuando, si potranno stabilire soluzioni di medio e lungo periodo, predisponendo una politica di ampio respiro per far fronte all’emerga abitativa che attanaglia la città di Sora.

La volontà di questa Amministrazione è, senz’altro, quella di ristabilire la legalità e la trasparenza nelle modalità di assegnazione degli alloggi di edilizia Residenziale Pubblica di proprietà comunale e garantire ai cittadini un bene primario qual è quello della casa.