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SORA – DI STEFANO: “DA SOLI NON SI VA DA NESSUNA PARTE”

Riceviamo e pubblichiamo:

“Il futuro della città torni subito ad essere il centro del dibattito.
Spiace molto che, specialmente in questi giorni, l’attenzione di molti sia concentrata su questioni che, credo, esulano da quel bisogno di risposte e di concretezza che i sorani si aspettano dall’amministrazione comunale e da tutti noi.
Spiace soprattutto che i legittimi interessi della comunità appaiano messi in ombra da accuse e veleni reciproci, come nel caso della discussione sulla questione dei concorsi dirigenziali.
Come ho avuto già modo di osservare, la mia convinzione è che sia il Consiglio Comunale l’unico luogo nel quale confrontarsi con civiltà sulle proprie opinioni.
Non credo di essere l’unico a respingere un modus operandi che vede aggravarsi uno scontro che, purtroppo, non ha al centro il futuro di Sora.
Certamente il rispetto delle regole è essenziale, ma non posso, non possiamo consentire che si arrivi a contrapposizioni del genere. Non condivido questa deriva, non credo che faccia bene all’immagine di Sora e soprattutto ai cittadini.
Mi rendo contro di provenire da una generazione differente, ma mi sento di inviare a tutti un umile richiamo, affinchè si ritorni il prima possibile a parlare di progetti e programmi.
Le altre questioni, per quanto importanti, troveranno il loro spazio. Il territorio ha un bisogno estremo di crescere: per assecondare questa esigenza, tutti noi dobbiamo confrontarci su un terreno di idee e concretezza, anche raccogliendo da fuori le proposte di miglioramento.
Credo di interpretare il pensiero di molti se affermo che, oggi, alcuni metodi di contrapposizione tra ‘vecchio’ e ‘nuovo’, tra chi c’era prima e chi c’è adesso, siano del tutto superati.
Intendo prendere le distanze con fermezza da sistemi che non condivido assolutamente. Oggi, da soli non si va da nessuna parte. Dobbiamo essere in grado di superare i vecchi schemi perché solo la condivisione ed il confronto, seppur aspro, consentono di progredire.
Il mio auspicio è che si voglia quanto prima invertire rotta perché i sorani si aspettano, una volta per tutte, risposte precise sul loro avvenire”.
Luca Di Stefano