FATTI AD ARTE

VENTO D’ESTATE – LA TERRAZZA SUL MARE A SAINTE-ADRESSE

di Stefano Di Palma

Claude Monet (1840-1926) realizza questo dipinto nel 1867 a Sainte-Adresse, una cittadina di mare nei dintorni di Le Havre, dove la sua famiglia aveva una proprietà.

La terrazza raffigurata ne era parte e i personaggi stessi sono suoi familiari: l’anziano signore seduto di spalle è il padre dell’artista che fu a lungo contrario alle sue scelte professionali, mentre la donna in piedi presso il parapetto è sua cugina. Le località balneari della Normandia erano molto frequentate dall’aristocrazia e dall’alta borghesia francesi ed erano anche oggetto di studio di numerosi artisti. Catturare gli effetti di luce e di aria era ciò che il giovane Monet ricercava in quel periodo. Il vero soggetto della tela è infatti il movimento dell’acqua e dell’aria (percepibile ad esempio nelle bandiere e nel fumo delle barche a motore) insieme alla luce che trova riverberi su gli ombrellini da passeggio delle dame e più in generale sulla terrazza, suggerendo l’idea di un pomeriggio estivo e di un’ora meridiana: in sintesi si tratta della resa dell’atmosfera.

Come è stato notato in quest’opera è inoltre presente, nel taglio diagonale del prato, la suggestione delle stampe giapponesi; in riferimento all’ispirazione orientale, lo stesso Monet parlava a proposito di questa sua pittura di “quadro cinese con bandiere”; quest’ultime giocano un ruolo fondamentale visto che al loro sventolare è affidata la restituzione del vento e l’insieme risulta fresco e dinamico (cfr. F. ARMIRAGLIO, 2006).

Claude Monet è considerato unanimemente il “fondatore” dell’Impressionismo e l’artista che ne ha incarnato più di tutti e fino in fondo lo spirito. Gli esordi del pittore sono da autodidatta, ma dall’incontro con il pittore Eugène Boudin scaturì il suo interesse per la pittura di paesaggio en plein air, ovvero all’aria aperta. Numerosi sono i riferimenti culturali che ruotano attorno al pittore dagli anni sessanta del secolo XIX; Monet conosce ad esempio gli artisti Pissarro, Courbet, Renoir, ma anche i letterati e critici Baudelaire e Duranty.

Nel dipinto qui proposto, Monet comincia a sperimentare inusitati accostamenti cromatici (rosso e verde) nonché ad affrancarsi dai modi del Realismo, superando l’influenza di Courbet, utilizzando macchie di colore puro insieme a una stesura vibrante, anche se non ancora completamente affidata a brevi tocchi di pennello.

Quest’ultima caratteristica è presente in tutta la successiva ricerca artistica del pittore che, insieme a Renoir, aveva preso l’abitudine di recarsi al suggestivo imbarcadero della Grenouillère oggetto di due loro quadri famosi: era cominciato così lo studio del colore diviso con l’osservazione del tremolio dei riflessi sull’acqua e della luce che filtra dagli alberi. Nel 1873, conobbe Caillebotte, pittore dilettante e collezionista, che sarebbe stato un appoggio finanziario prezioso per Monet e i suoi amici. Fondata la Societé anonyme des peintres, sculpteurs et graveurs, Monet espose nel 1874 presso lo studio del fotografo Nadar, nella prima mostra da cui nacquero gli Impressionisti, denominazione desunta proprio dall’opera presentata da Claude dal titolo Impression, soleil levant, eseguito due anni prima a La Havre in una mattina nebbiosa (cfr. R. SCRIMIERI,  -a cura di- 2002).