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4.000 EURO PER RICONOSCERE UNA FALSA PATERNITA’ ED USCIRE DALLA CLANDESTINITA’

Tutto ha inizio a ottobre dello scorso anno quando una trentatreenne del cassinate dà alla luce un bimbo presso il nosocomio di Cassino.

La donna è sola e versa in condizioni di grave disagio economico.
La neo mamma si confida con un’altra partoriente; è proprio quest’ultima che si offre di aiutarla.

Le propone, infatti, di far riconoscere il bambino ad un amico del compagno, un trentacinquenne di origine marocchina domiciliato a Venezia.

Il patto raggiunto prevede che lei riceva dal falso padre 4.000 euro al momento del riconoscimento ed una somma una tantum; lui in cambio avrà in tal modo la possibilità di sanare la propria posizione irregolare sul territorio nazionale.

Passano due mesi dall’accordo ed i due si presentano presso un Comune del cassinate per denunciare la paternità del bambino, come testimone la confidente che li ha fatti incontrare.

Una segnalazione al Commissariato di Cassino fa partire le indagini sulla vicenda. Un’intensa attività di Polizia porta alla luce la realtà dei fatti.

La mamma ed il cittadino marocchino sono stati denunciati per false attestazioni a pubblico ufficiale.