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A 410 ANNI DALLA MORTE DEL CARDINALE CESARE BARONIO, UN CONVEGNO A ROMA

di Gianni Fabrizio

Il 30 giugno scorso,  in Santa Maria in Vallicella, conosciuta come Chiesa Nuova in Roma, si è tenuta una conferenza in occasione dei 410 anni dalla morte del venerabile  cardinale  Cesare Baronio. Sono stati presenti, in rappresentanza del Centro di Studi Sorani, il prof. Giuseppe D’Onorio ed  il preside Luigi Gulia e signora. Era presente, tra gli altri, il cardinale Raffaele Farina, già Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Tema della conferenza:” Cesare Baronio e l’umile servizio all’Historia Magistra Sanctitatis”.  Hanno svolto relazioni: S.E. mons. Edoardo Aldo Cerrato, vescovo di Ivrea, già Procuratore generale della Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri; Padre Mark A. Lewis. SJ, della Pontificia Università Gregoriana e mons. Stefano Sanchirico, della Prefettura della Casa Pontificia. Ha coordinato i lavori dell’incontro, Simone Raponi, CO. Dopo la conferenza è stata inaugurata una sala della Chiesa Nuova,  intitolata al card. Cesare Baronio. Successivamente c’è stata una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Edoardo Cerrato. Nell’omelia, mons. Cerrato ha ricordato la figura del grande sorano.

“Il 30 giugno di 410 anni fa, ha fra l’altro affermato, nel giorno in cui si fa memoria dei Primi Martiri della Chiesa Romana, dopo la celebrazione della solennità dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, da questa Casa dei Padri dell’Oratorio, dove aveva voluto tornare a chiudere i suoi giorni terreni dicendo «in nidulo meo moriar: morirò nel mio dolce nido», il Venerabile Cardinale Cesare Baronio partiva per la Casa del cielo assistito dai confratelli che gli erano accanto con l’affetto e il dolore con cui egli, dodici anni prima, in questa stessa casa, era stato accanto a Padre Filippo morente, gli aveva chiesto l’ultima benedizione e, appena spirato, aprendo a caso il Breviario, aveva letto: «Respice de caelo et vide et visita vineam istam et protege quam plantavit dextera tua: guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna e proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato» . Con lui, «Caesar servus Mariae, servus Mariae Caesar» CSM-SMC, come egli siglava le pagine dei suoi manoscritti ci rivolgiamo alla Vergine-Madre con qualcuna delle ricchissime invocazioni da lui premesse ad ogni libro dei suoi Annales; e con esse affidiamo a Maria il nostro venerabile Cesare Baronio“.