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ACCORPAMENTO ASL FROSINONE E LATINA? LA MASTROBUONO: “OPPORSI AI CAMBIAMENTI E’ INUTILE”.

Dall’Azienda Sanitaria di Frosinone, apprendiamo quanto segue:

<< Leggiamo in questi giorni sui giornali locali di accorpamenti tra Frosinone e Latina. Sulla stampa nazionale di riduzione del fondo sanitario nazionale e della necessità di ricorrere ad una maggiore appropriatezza nelle prescrizioni, soprattutto nelle indagini diagnostiche (visite, ecografie, radiografie, risonanze, tac, esami del sangue, etc.).
E’ opportuno su questi temi importanti fare maggiore chiarezza affinché l’informazione sia tale e, soprattutto, garantisca a chi legge di orientare correttamente e secondo coscienza il suo giudizio.

Ma andiamo per ordine.

Per quanto riguarda gli accorpamenti delle ASL vale la pena sottolineare che si tratta di processi di condivisione – soprattutto da un punto di vista amministrativo – della gestione dell’acquisto di beni e servizi (ad es. pulizie, vitto, etc.) e di dispositivi medici. La possibilità per le amministrazioni pubbliche di mettere insieme le forze per gestire in maniera trasparente e con notevoli benefici anche economici queste attività è tendenza mondiale, nazionale e non può che essere anche locale. La condivisione tra istituzioni vicine di percorsi virtuosi è ormai una realtà da anni in Regioni all’avanguardia che, a differenza del Lazio, non sono commissariate. Ben venga, dunque, da parte dell’Amministrazione Centrale qualsiasi iniziativa che si ispiri non solo al risparmio ma anche e soprattutto alla trasparenza.
Opporsi a questi cambiamenti non è utile e, soprattutto, è contrario a quanto in questi anni le leggi nazionali hanno stabilito, non ultima la legge che ieri è stata approvata al Senato che, testualmente, riprende quanto deciso dalla Conferenza Stato-Regioni del 02.07.15 sulle misure di razionalizzazione e rinegoziazione dei contratti per l’acquisto di beni e servizi e di dispositivi medici “che abbiano l’effetto di ridurre i prezzi unitari di fornitura”.
I vantaggi di iniziative di questo tipo, però, interessano anche altri settori, dall’edilizia sanitaria alla farmaceutica, dalla informatizzazione alla gestione dei rischi.
Un altro tema assai importante, sul quale però si nota che sui quotidiani locali ci si sofferma poco, è quello dell’appropriatezza delle prestazioni. Il decreto approvato ieri al Senato introduce il concetto, espresso all’unanimità dalle Regioni, della riduzione delle prestazioni inappropriate di assistenza specialistica ambulatoriale. Una svolta per il Servizio Sanitario Nazionale e per i sistemi regionali e locali! Appropriatezza vuol dire erogare la prestazione giusta per quella patologia nei modi e con i modelli organizzativi moderni ed efficaci. Ed in questo sì che la ASL di Frosinone può vantare, ed i cittadini lo debbono sapere, di avere delle realtà nelle quali ciò è stato garantito e nulla hanno da temere pazienti e medici che, seguendo dei percorsi assistenziali codificati, deliberati dall’Azienda e diffusi sul territorio, rispettano proprio queste regole. Ne sono un esempio i percorsi assistenziali per il “Diabete” che, applicati correttamente, hanno permesso su centinaia e centinaia di pazienti di ridurre prestazioni inutili, non solo perché queste hanno un costo ma perché il paziente non si deve recare più inutilmente né presso gli ospedali né presso gli ambulatori.
E’ passato sotto silenzio il grande lavoro di riorganizzazione della Medicina Generale di questa Provincia eppure i Medici di Medicina Generale stanno aderendo volontariamente ai nuovi modelli organizzativi che molto si avvicinano a quelli oggi operanti presso la Casa della Salute di Pontecorvo. Qui 11.000 persone trovano e troveranno sempre un medico di medicina generale pronto a rispondere ai loro bisogni. I medici non saranno più soli ma lavoreranno in equipe con altri specialisti, con gli infermieri, ed è solo con questo intenso lavoro che si garantisce “l’appropriatezza” delle prestazioni specialistiche.

Un ultimo tema riguarda l’appropriatezza a livello ospedaliero, attraverso la diffusione ad esempio della Chirurgia a ciclo breve, quella che dura un solo giorno o pochi giorni e che, finalmente, in questa ASL è diffusa in tutti i Presidi Ospedalieri, ma che dovrà essere implementata non perché “si risparmia “, ma perché la qualità della vita delle persone migliora e di tanto!

Le normative faranno sentire presto i loro effetti in tutte le Regioni (ed anche localmente) e, per questo, si deve essere preparati ad accogliere le innovazioni con spirito di servizio nei confronti dei cittadini che “ rimangono gli unici beneficiari dei servizi stessi” >> .