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ACQUA, QUANTO MI COSTI? E’ L’ORA DEI CONGUAGLI, RECAPITATE AI CITTADINI BOLLETTE DA MIGLIAIA DI EURO. CONCESSE DA ACEA DILAZIONI TRIENNALI.

Utenti dell’acqua sul piede di guerra. L’ufficio Acea di Piazza Mayer Ross è stato letteralmente preso d’assalto negli ultimi giorni da cittadini infuriati che si sono visti recapitare bollette che, tra deposito cauzionale e conguagli, raggiungono migliaia di euro.

Questa mattina, nell’ufficio suddetto, c’era un utente che lamentava un conguaglio pari a ben 1.800, euro! Sia chiaro che il signore in questione ha sempre pagato quanto richiesto ma, a quanto sembra, dopo tutta una serie di corsi e ricorsi – in cui, evidentemente, la politica e le Istituzioni non sono riusciti a tutelare i comuni cittadini – è giunto il doloroso momento dell’applicazione di nuove tariffe in forma retroattiva. In pratica, si va indietro fino al 2006 per arrivare al 2011, come stabilito nel 2013. Somme veramente ingenti che rischiano di mettere in seria difficoltà l’economia familiare, già messa a dura prova dalla crisi economica in corso.

Appare di second’ordine, una magra consolazione – seppure importante – che il gestore abbia concesso dilazioni triennali, provvedendo di propria iniziativa – senza attendere l’apposita richiesta degli utenti – a rateizzare gli importi in dodici rate trimestrali.

Oltre ai conguagli, l’Acea annuncia anche la fatturazione del deposito cauzionale – da cui sono esenti solo gli utenti con domiciliazione bancaria e postale del servizio idrico – secondo una tipologia differente a seconda dell’uso, da un minimo di 0,24 euro per le bocche antincendio ad un massimo di 82,16 euro per i cantieri, mentre, per le utenze domestiche, l’importo dovrebbe essere intorno ai 70,00 euro.

Grande la frustrazione degli utenti. “Qui non riusciamo neanche più a mangiare – lamentava un anziano signore – come si fa a pagare questi importi? Una volta si diceva: ci hanno ridotto a pane e acqua. Io dico: no, ora non ci potremo permettere neanche più l’acqua! E vorrei proprio sapere i nostri politici che cosa ci stanno a fare su quelle comodissime poltrone. Forse, aspettano che la rivoluzione del popolo!”.