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AMICHEVOLMENTE, DA UN EX LSU, A TUTTI COLORO CHE NEL COMUNE HANNO SUBITO UN LAVAGGIO DEL CERVELLO!!!

Di seguito, pubblichiamo il messaggio che uno dei 48 Lsu in procinto di decadere dalla stabilizzazione effettuata qualche anno fa dal Comune di Sora ha inviato alla nostra testata.

E’ uno scritto dal quale si evince una grande amarezza, una altrettanto grande dignità, una evidente e più che giustificata paura per le proprie sorti, oltre che rabbia nei confronti di chi minimizza sulla situazione di questi lavoratori.

Ricordiamo ai nostri lettori che, per un vizio di forma, la stabilizzazione a suo tempo effettuata non è valida, per cui, dopo essere stati costretti a fruire delle ferie maturate fino a questo momento, tempo un mese e 48 ex Lsu del Comune di Sora torneranno a far parte del vasto mondo del precariato.

“Scusate se rubo il vostro tempo ed un briciolo della vostra attenzione, volevo fare un appello a coloro che incontrano me ed i miei compagni ex lsu di Sora quotidianamente per le strade, a lavoro, nelle occasioni più svariate, essi continuano caparbiamente a ‘rassicurarci’ sulle nostre sorti dicendoci più o meno:<<Tranquilli, ho saputo che vi hanno sistemati !>> oppure:<<Ma non preoccupatevi che è tutto risolto!>> e quando domandiamo in quale modo sono state risolte le nostre problematiche di perdita del lavoro per un CAVILLO legale, ci sentiamo rispondere:<<VI RIMETTONO NEL BACINO DEGLI LSU, TRANQUILLI!>>.
A me personalmente due cose mi fanno rimanere esterrefatto, l’incomprensibile ottusità di certa gente che pensa e crede che avere un lavoro retribuito e percepire un sussidio sia la medesima cosa, ed il cercare di far passare dei concetti sbagliati usando, anzi non usando determinati termini. Esempio: Quando ci sono le riunioni del personale che si vuole allontanare dal proprio lavoro il termine ‘LICENZIAMENTO’ non viene usato, diviene taboo, va sostituito con quello più leggero di ‘PASSAGGIO DAL LAVORO AL BACINO’ e viene ripetuto più volte che non cambierà niente, quasi per convincere che le cose sono inevitabili, che opporsi è solo POLITICA DEMAGOGICA, bene io non faccio politica, io la odio la politica, la mia, è solo LEGGITTIMA DIFESA, prendo 633€ mensili per buttare asfalto, scaricare camion, guidarli, spalare e chi più ne ha più ne metta, cerco di farlo con coscienza cercando di GUADAGNARMELE quelle 633€, voglio solo difendere dei posti di lavoro, tra cui il mio, avuti (LO SO AD ALCUNI SEMBRERA’ QUASI UNA BESTEMMIA) PER DIRITTO, acquisito dopo 15 anni d’attesa, dopo che altre ‘stabilizzazioni’ ci avevano sorpassato a destra e senza mettere la freccia oserei dire, ma come si dice acqua passata non macina più! Adesso cosa dovremmo fare? Restare zitti in silenzio, a guardare mentre ci tolgono la sedia da sotto il sedere? Se è questo quello che vi aspettate da noi, spiacenti, ma stavolta rimarrete delusi profondamente!”.

Omettiamo di pubblicare la frase con cui il lavoratore si congeda, ma solo perché riteniamo che quanto avete letto finora sia più che sufficiente per comprendere uno stato d’animo e una dignità come pochi.