POLITICA

Anagni – Urbanistica, Rifondazione critica le scelte del Comune

Il Circolo di Rifondazione Comunista “Alta Valle del Sacco” esprime la propria preoccupazione circa alcune scelte dell’Amministrazione Comunale di Anagni, riguardanti interventi di carattere urbanistico, che, se conseguite, andranno ad incidere significativamente sul contesto ambientale e paesaggistico, con riflessi negativi sulla qualità della vita dei cittadini.

Il Consiglio Comunale di Anagni tenutosi lunedì scorso, 26 maggio, ha dato il via libera all’uso temporaneo (per la società Vido Green s.r.l. di Frosinone) di terreni situati a ridosso del quartiere di San Bartolomeo per la realizzazione di un parco fotovoltaico che occuperà diversi ettari. Questo impianto cancellerà, almeno per trenta anni (che è il periodo di utilizzo previsto dalla convenzione), una porzione consistente della campagna che circonda il quartiere e, cosa a nostro parere molto grave, sarà realizzato a ridosso della scuola primaria e dell’infanzia, tanto da privare i bambini della vista sul contiguo paesaggio naturale. Un’iniziativa che lascia esterrefatti per svariati motivi, sia per la vicinanza alla scuola, sia perché in deroga al PRG (in cui l’area è inquadrata come zona F3 Parco Pubblico e F1 Attrezzature collettive, E2 Zone agricole vincolate), sia per le ricadute ambientali (in particolare il fenomeno dell’isola di calore definito come PVHI, il degrado del suolo, l’impatto paesaggistico).

Questa scelta amministrativa si concretizza in un periodo in cui si discute di un altro progetto presentato dal Comune di Anagni, riguardante questa volta il centro storico, ovvero la realizzazione di un parcheggio in Via Giacomo Matteotti, al posto di una porzione del Parco del Convitto Regina Margherita, un luogo in passato adibito a parco pubblico e chiuso per diversi anni. Una proposta che riteniamo dissennata, perché incide su un’area di valore storico e priva il centro città di un potenziale luogo di aggregazione e svago, sottraendo alla comunità uno spazio verde che potrebbe tornare ad essere riutilizzato nella sua funzione originaria.

Le due decisioni, come altre definite nell’ultimo periodo, danno dimostrazione di un preciso indirizzo che attesta la poca attenzione dell’Amministrazione Natalia alla preservazione del verde e dell’ambiente e una assoluta mancanza di progettazione a lungo termine che possa incidere dal punto di vista del miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

Gli incessanti tentativi di urbanizzazione incoerente, gli incentivi a processi incongruenti di infrastrutturazione, la pressante cementificazione, la perdita di aree verdi stanno sempre più esponendo questa città e il suo territorio a problemi di diversa natura (ambientale, sociale ed anche economica). Atteggiamento che porta con sé svariate ricadute: dall’inquinamento al consumo di suolo (di cui Anagni è ai vertici della classifica provinciale), dal decadimento della qualità della vita alla perdita di servizi ecosistemici.

È assolutamente necessario un progetto di città che vada in controtendenza rispetto a queste scelte, con una visione innovativa capace di integrare urbanistica, ecologia e reali esigenze del cittadino.

Nel caso specifico, per ciò che riguarda l’utilizzo dell’energia solare, andrebbero individuate aree idonee senza che venga ulteriormente intaccato il patrimonio ambientale, divorato il terreno agricolo, devastato irrimediabilmente il paesaggio (e questo nella Valle del Sacco accade sempre più spesso). È opportuno ritrovare il vero senso di “pubblica utilità” di questi impianti cercando di strutturare “comunità energetiche” (a vantaggio di molti e non di pochi).

Per quanto concerne, invece, la gestione dei flussi di traffico urbani si dovrebbe passare per politiche di disincentivazione dell’uso delle auto con proposte che vadano verso una mobilità alternativa e sostenibile che riducano il traffico automobilistico: le soluzioni sono innumerevoli e basterebbe studiare il funzionamento di alcuni paesi e città in questo senso virtuose. Continuare a proporre e progettare parcheggi, senza affrontare il problema alla base, appare del tutto inutile.

Infine, ci preme affermare che la pianificazione urbanistica e territoriale non può prescindere dal coinvolgimento attivo delle comunità interessate. La compartecipazione dei cittadini al processo decisionale garantisce che azioni e progetti di sviluppo rispecchino reali necessità e desideri della popolazione, promuovendo al contempo un senso di appartenenza e responsabilità verso l’ambiente urbano e verso le nuove proposte di miglioramento. Purtroppo, questo, ad Anagni, negli ultimi anni non è mai accaduto.

Il Circolo di Rifondazione Comunista “Alta Valle del Sacco” lavorerà, assieme a tutte le forze progressiste che si renderanno disponibili e alla società civile, affinché questa prospettiva possa essere resa concreta.

(nota del Circolo Prc)