L'INIZIATIVA

ARCE – IV NOVEMBRE, IERI LE CELEBRAZIONI

Si sono tenute domenica mattina le celebrazioni promosse del Comune di Arce in onore dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Il programma si è svolto, come di consueto, prima nella frazione d’Isoletta e poi ad Arce. Nei rispettivi monumenti ai caduti sono state deposte le corone d’alloro alla presenza del Sindaco Luigi Germani, della Giunta, del neo Presidente del Consiglio comunale Giulia Cecio, di numerosi consiglieri, dei i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle associazioni combattentistiche e d’arma. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II” di Arce si sono esibiti in alcuni canti e brani commemorativi. Alla manifestazione ha preso parte anche il parroco di Isoletta Padre Nolbero Nunez Ramirez e quello di Arce Don Arcangelo D’Anastasio.

Il complesso bandistico “Città di Arce” ha accompagnato il  corteo e la cerimonia con diversi brani tra cui l’inno di Mameli.  Nel discorso celebrativo del primo cittadino è stato inoltre ricordato il centenario del trasferimento al Vittoriano della salma del Milite Ignoto.

«Mai nella sua storia – ha ricordato il Sindaco Germani – l’Italia aveva visto una tale commossa partecipazione che univa tutto il popolo italiano, tutti i ceti sociali, tutte le espressioni politiche e culturali. Anche il nostro comune visse quei giorni con commozione, tanto che subito dopo gli arcesi vollero intitolare una strada di Arce al Milite Ignoto, la strada in cui oggi ha sede il Municipio».

Il primo cittadino ha poi sollecitato tutti a lavorare per la ripartenza tenendo a mente i valori che hanno fatto grande la Nazione. «Non dobbiamo – ha aggiunto –  mai perdere lo spirito di unità e collaborazione che in molti momenti decisivi della nostra storia ha fatto la differenza consentendo di reagire anche alle situazioni peggiori, mettendo in campo la nostra capacità di rimboccarci le maniche, la solidarietà nazionale, il nostro saper fare e quel desiderio di riscatto che sono patrimonio della nostra terra e insegnamento dei nostri Padri»