COMUNE

ARCE – TARI RIDOTTA, LA MINORANZA CHIARISCE

I consiglieri comunali di minoranza Bruna Gregori (nella foto) e Alfonso Rosanova hanno diffuso una nota circa la riduzione della Tari approvata nel corso dell’ultimo Consiglio comunale in cui si legge:
Sono metodi puerili, del tutto scorretti e poco edificanti per la nostra comunità, quelli usati dal Sindaco Luigi Germani sui social, volti a screditare, in modo farsesco, le minoranze consiliari, e ad accreditare l’assurda e ridicola tesi che i gruppi di minoranza fossero contrari alla riduzione della Tari. Niente di più falso. Abbiamo ribadito più volte in consiglio che siamo del tutto favorevoli a qualsiasi azione amministrativa, ma seria ed efficace, finalizzata a ridurre il carico fiscale sulla Famiglie arcesi. Ed è per questo che Il Sindaco è stato da noi invitato a procedere non in modo demagogico, come purtroppo invece ha fatto, ma attraverso un iter procedurale che garantisse davvero che i cittadini arcesi non si ritrovassero poi a dover scontare gli errori tecnici posti in essere dalla maggioranza, ed a dover subire così oltre al danno pure la beffa.
Bruna Gregori, nominata Capogruppo di Buongiorno Arce, e Alfonso Rosanova, candidato a primo cittadino della stessa lista, chiariscono così  e ribadiscono, senza ombra di dubbio alcuno, la loro ferma volontà di lavorare e collaborare per trovare una soluzione definitiva, che sia però legittima ed inequivoca, alla riduzione della Tassa dei rifiuti, e non, come ha fatto la maggioranza, deliberare solo per continuare a gettare fumo negli occhi dei cittadini.
Abbiamo chiesto formalmente al Sindaco Germani di avviare con urgenza le procedure di rito per addivenire ad una soluzione definitiva, insieme all’ente Provincia, circa le procedure per l’aggiudicazione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti: più precisamente, negli atti della Provincia quale stazione appaltante, si evidenziano in modo palese possibili illegittimità che, dopo il danno, potrebbero causare anche la beffa per i cittadini di Arce. Per questi motivi, era ed è necessario adottare atti corretti e inoppugnabili che consentano di ridurre, in modo certo e duraturo, la Tari. E per il medesimo fine, è necessario promuovere l’incremento della quota di raccolta differenziata. Ma il Sindaco Germani, ancora una volta, come suo costume politico, ha preferito la demagogia all’efficienza, alla concretezza, alla legalità, e si è sbizzarrito in dichiarazioni roboanti, ma del tutto prive di ciò che veramente occorre alle Famiglie più bisognose del nostro paese, ossia aiuti concreti, sgravi economici, e non vuote e insensate parole. Infine, è persino inutile ribadire che non abbiamo certamente votato contro la diminuzione delle tasse, ma contro il metodo usato da Germani, perché i fondi utilizzati per la diminuzione avevano un’altra e specifica destinazione che non poteva essere mutata in tal modo: non poteva esservi infatti una destinazione generalizzata e indiscriminata, come invece si evince ora dalla delibera, ma andava invece finalizzata a sostenere, in altre forme, le categorie economiche più colpite dalle chiusure obbligatorie e dalle restrizioni causate dalla pandemia, come specificato dettagliatamente nell’art 6 del Decreto Sostegni Bis.
Poi i due esponenti dell’opposizione aggiungono: La maggioranza ha fatto pertanto un uso improprio di tali fondi e, per chi come noi vuole davvero bene al nostro paese, non poteva essere avallata in alcun modo una decisione che, in un prossimo futuro, potrebbe essere annullata,  riverberando i propri effetti negativi proprio sulle tante Famiglie arcesi e sui loro bisogni primari. Tentare infine di far decadere i due candidati a sindaco, comunque votati da tanta parte della popolazione Arcese che il Sindaco Germani avrebbe il dovere istituzionale di rispettare, è un momento davvero buio per la democrazia ed il confronto dialettico nel nostro paese, ed una pagina vergognosa che rimarrà per sempre come un segno indelebile su chi l’ha adottata. In ogni caso Rosanova ha inteso dimettersi dagli incarichi aziendali, ma non per una incompatibilità per nulla fondata, bensì  per poter far sentire la propria voce per il bene degli arcesi: non un bene effimero, ma durevole, con provvedimenti amministrativi fondati sulla roccia e non sulla sabbia.