Una cascata di colori e sfumature sul volto di Stella Tatangelo, impresso per sempre sulla pietra, nel luogo in cui perse la vita nell’agosto 2019. Un gesto di grande sensibilità quello di Gianni Vallucci, artista di Arpino.
L’iniziativa è stata portata avanti nel corso di quest’anno con lo scopo di consacrare il ricordo di una ragazza piena di vita deceduta prematuramente nell’agosto del 2019 a seguito di un incidente stradale in località Vuotti, sulla provinciale tra Arpino e Sora. Tutti coloro che transitano davanti quel dipinto sapranno che in quel punto una stella si è spenta sulla terra iniziando a brillare nel firmamento.
Vallucci ha voluto mantenere viva la memoria della giovane studentessa e ricordare a tutti quanto sia preziosa la vita ed importante preservarla. La sua sensibilità è particolarmente spiccata e rafforzata anche dalla paternità. L’artista è infatti padre di un ragazzo di 23 anni e quando accadde l’incidente avvertì forte sulla sua pelle il dolore per quella scomparsa così tragica, prematura. Gianni, da quando ha iniziato a lavorare al dipinto, ha sempre mantenuto pulito quel luogo posizionando anche un piccolo vaso a disposizione di chiunque voglia portare un fiore fresco. Ieri ha proceduto alla smaltatura ma l’obiettivo è creare un giardino con un piccolo faretto ad energia solare per illuminare anche di notte quel luogo e posizionare una lastra di plexiglas per proteggerlo.
L’iniziativa di Gianni è a tutti gli effetti anche un appello alle giovani generazioni affinché siano sempre responsabili ed attente, così che possano preservare la loro e l’altrui vita. “Mio figlio ha la stessa età di Stella – ci ha detto ieri l’artista – e tutte le volte che esce con la macchina, sono sempre in apprensione sperando che non accada mai nulla di brutto. Quell’incidente mi turbò fortemente e ho sempre sentito vicini a me i suoi genitori che so che hanno apprezzato la mia iniziativa. Volevo restare anonimo ma la mamma di Stella e suo zio sono riusciti a rintracciarmi e mi hanno inviato dei messaggi carichi di affetto”.
Roberta Pugliesi
