Poco fa il consigliere comunale Andrea Chietini ha pubblicato un post con il quale scuote il vice sindaco Massimo Sera firmatario tre settimane fa circa dell’ordinanza antincendio e gli impartisce una lezione sostenuta da richiami normativi.
Scrive Chietini: Venerdì 13 giugno 2025 all’albo pretorio del Comune di Arpino è stata pubblicata l’ordinanza 2/2025 riguardante la prevenzione incendi nella stagione estiva. Tralasciando la vetustà e l’omissione dei riferimenti normativi richiamati, basti pensare che si richiama il piano regionale di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi 2020/22 anziché l’aggiornamento del 2023/25, quello che si percepisce è che per l’amministrazione comunale di Arpino la prevenzione incendi si riduce esclusivamente ad un adempimento burocratico, demandando tutto alla sensibilità e coscienza dei cittadini.

C’è chi coscienziosamente osserva le prescrizioni che contiene, molti non lo fanno. Non sono pochi infatti i terreni privati, ma anche porzioni di suolo pubblico, che necessitano di bonifiche e pulizie per evitare che proprio qui si inneschino (o qualcuno inneschi) roghi che con il caldo quasi asfissiante di questo periodo rischiano di diventare pericolosi e distruttivi.
Negli anni – ricorda l’esponente della minoranza – non sono stati pochi gli incendi che hanno procurato danni ingenti in paese e il timore che si possano verificare ulteriori, gravi episodi è concreto.
E’ evidente che occorre più attenzione da parte di chi ha la responsabilità della prevenzione e del controllo e una sostanziale, non solo formale, attività di informazione e prevenzione; tutto ciò non per sensibilità ma per dovere d’ufficio!

Infine sostiene: Il D.Lgs. 02.01.2018, n. 1 all’art. 12, definisce le funzioni dei Comuni nell’ambito del Servizio Nazionale della Protezione Civile e, in particolare, pone in capo a questi l’attuazione, in ambito comunale, delle attività di prevenzione dei rischi, l’adozione di tutti i provvedimenti finalizzati a prevenire ed eliminare gravi pericoli per l’incolumità pubblica (compresi quelli relativi alla pianificazione dell’emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi), le attività di informazione alla popolazione sugli scenari di rischio, sulla pianificazione di protezione civile e sulle situazioni di pericolo determinate dai rischi naturali o derivanti dall’attività dell’uomo. (foto archivio)