COMUNE

ARPINO – PALAZZO SANGERMANO, TERRA DI NESSUNO

Non serve oltrepassare il cancello per mettersi le mani nei capelli. Basta uno sguardo all’accesso da Corso Tulliano, poco prima della porta del Ponte, per rendersi conto dello stato indecoroso di un bene pubblico. Per soffermarsi cioè sulle condizioni cui versa Palazzo Sangermano, ex sede dei Padri Barnabiti.

L’altro giorno una donna è rimasta ‘impantanata’ con la sua auto e solo dopo un’oretta ed il provvidenziale intervento di un paio di ‘soccorritori’ è riuscita a superare la poltiglia fatta di vegetazione che le impediva di muoversi. Era già successo in diverse occasioni. In Comune dovrebbero conoscere le difficoltà che incontra chi sosta nel vialetto di ingresso, manco a farlo apposta la donna è la familiare di un amministratore. Ma il tempo scorre e l’accesso al Parco da anni dimenticato non merita nemmeno un po’ di pulizia: un’oretta di lavoro di un paio di operai comunali. Nulla di più.

Oltre il cancello è terra di nessuno. Dopo anni di chiusura ingiustificata, con la ridicola scusa del Covid, il parco è stato restituito agli arpinati.  Naturalmente alle medesime condizioni di prima. Da allora, vale a dire da mesi, nessuno si occupa della chiusura, nè dell’apertura. Nessuno controlla, nonostante le scorribande nel palazzo che qualche ragazzino compie saltuariamente più per noia che per arrecare danno. Insomma, un luogo destinato alle famiglie, un parco realizzato per i bambini, è letteralmente abbandonato. Un monumento all’incapacità, un posto per attività forse illecite, l’icona di otto anni di nulla!

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