SCUOLA

Arpino – Pietro Grasso in Fondazione, evento da incorniciare

Una testimonianza che accompagna la riflessione dei più giovani attraverso la conoscenza
di episodi duri e tragici della storia del nostro Paese ma che spalanca i cuori all’importanza
del sacrificio, del rispetto dell’altro, delle regole e della solidarietà, oltreché dell’amicizia.

La lezione di legalità andata in scena lunedì mattina presso il Castello Ladislao di Arpino è stata molto più che un’attività didattica. E’ stata esperienza di vita. Ha significato appropriarsi del concetto della giustizia recuperando l’umanità e la fratellanza. Ospite di questo importantissimo evento l’onorevole Pietro Grasso, intervenuto nell’ambito del progetto “Incontro con l’autore” promosso dalla Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Marco Tullio Cicerone” di Arpino, Fontana Liri e Santopadre e realizzato in collaborazione con la Fondazione Mastroianni e con la Demea eventi, rappresentata dal suo direttore Antonio Oliveri.

A fare gli onori di casa la Dirigente dell’IC “M.T.Cicerone”, la dott.ssa Gaita Reali e il professor Andrea Chietini, nella duplice veste di docente e di presidente della Fondazione che ha sede proprio nel Castello Ladislao. Numerose le autorità civili e militari intervenute tra cui il prefetto di Frosinone i sindaci dei Comuni di Arpino, Santopadre e Fontana Liri e i rappresentanti delle Forze Armate, i Dirigenti scolastici Materiale e Giovannone, nonché le associazioni di volontario operanti sul territorio.

In quasi due ore di incontro i ragazzi della SSIG hanno ascoltato l’esperienza di un uomo in prima fila nella lotta contro la mafia, prima come magistrato e poi come Senatore della Repubblica, per cui ha ricoperto anche il prestigioso incarico di Presidente di Palazzo Madama. Ma soprattutto hanno conosciuto l’uomo e, attraverso le sue parole, si sono appropriati della dimensione umana dei giudici Falcone e Borsellino, barbaramente uccisi dalla mafia ormai trenta anni fa. Scorci di vita, aneddoti, ricordi e un bene che travalica il tempo e la dimensione terrena dell’esistenza umana per  “insegnare” ai ragazzi che il vero eroismo sta sì nella paura ma, soprattutto, nella perseveranza a voler combattere contro tutto ciò che mortifica l’uomo e che “uccide” la società. Perché la dimensione eroica di chi dopo trent’anni ancora appassiona e parla ai giovani, non sta nell’essere eccezionali, ma nell’eccezionalità di fare ciò che è giusto anche a costo della propria vita, con il timore che possa finire da un momento all’altro. A volte anche scherzandoci, “eso”amici” rcizzando la morte” come ha detto Grasso e come faceva spesso con gli Falcone e Borsellino.

La testimonianza resa ieri mattina dinanzi a oltre trecento ragazzi, è stata questo e molto altro e si innesta lungo il percorso di attività promosse negli anni che hanno fatto dell’Istituto comprensivo di Arpino, Fontana e Santopadre, una scuola molto sensibile all’argomento Legalità. Al termine dell’incontro gli ospiti hanno visitato la mostra allestita grazie ai lavori realizzati dai ragazzi con la professoressa Luciana Patriarca e hanno dedicato un intensissimo e toccante momento musicale diretto dal professor Rosario Liberti. Trecento ragazzi che hanno suonato e cantato, accompagnati anche da alcuni docenti, la canzone “Cento passi” dedicata a Peppino Impastato. Emozionantissima esibizione a conclusione di uno di quegli eventi davvero da incorniciare.