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ATINA – LA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA CASERMA A CESIDIO SOCCI

Riportiamo l’allocuzione tenuta ieri dal colonnelloAlfonso Pannone in occasione della intitolazione della caserma dei carabinieri di Atina a Cesidio Socci 

Desidero esprimere la mia profonda gratitudine alle Autorità convenute ed a tutti voi presenti, qui oggi, per testimoniare la vicinanza all’Arma ed alle vicende che hanno segnato le sorti di tantissimi nostri militari, come fu per il Carabiniere Cesidio Socci, al quale oggi viene intitolata la Caserma di Atina.

Le eroiche vicende belliche pocanzi rievocate, che culminarono con l’estremo sacrifico dell’eroe Socci, rivivono oggi nei nostri animi e ravvivano l’eterna fiamma che arde e che risplende in ciascun Carabiniere.

Le ostilità da fronteggiare oggi non sono certo rappresentate dalle lontanissime linee nemiche del fronte carsico, piuttosto che etiope; le ostilità di oggi sono assai più vicine a noi e molto più insidiose e diffuse nel tessuto sociale e dunque difficilmente individuabili.

Mi riferisco, ad esempio, agli imperscrutabili pensieri di tanti malintenzionati: a chi si nasconde – protetto dall’anonimato dei social network – per infangare, insultare, offendere e deridere altre persone; a chi si approfitta della buona fede di anziani o indifesi per consumare raggiri e truffe sempre più congegniate; ai violenti negli stadi, nelle piazze e purtroppo anche nelle famiglie; ai venditori di morte, che diffondono pericolose droghe tra i giovani; a coloro che s’introducono furtivamente nelle case, depredandole e saccheggiandole.

Dovere di ogni Carabiniere oggi – come lo fu ieri per il nostro Cesidio SOCCI – è quello di difendere la gente dalle insidie e dai pericoli provenienti da ogni dove, adoperandosi sempre per il bene comune, ristabilendo ordine e giustizia laddove ordine e giustizia sono stati violati, sempre in nome della legalità e del sacro rispetto verso il giuramento prestato.

Essere Carabiniere oggi è una professione difficile ma parimenti bella, entusiasmante e ricolma di soddisfazioni, la prima delle quali è senza dubbio quella di stare in mezzo alla gente, per il bene della gente!

Questa Stazione, che da oggi ha un nome, deve essere la casa non solo dei Carabinieri di Atina che ci vivono e ci lavorano dentro. Deve essere la casa di tutti i cittadini di questo paese che per necessità, per bisogno o semplicemente per simpatia o vicinanza all’Arma, intendono entrarci per rappresentare ai Carabinieri le loro angosce, i loro problemi, e finanche le loro speranze!

E dunque, è questo il mio augurio alla cittadinanza! É questo il messaggio che oggi, giorno dell’intitolazione della Caserma di Atina al Carabiniere Cesidio Socci, desidero trasmettere!

Viva l’Arma dei Carabinieri! Viva l’Italia! Onori alla MBVM Cesidio Socci!