Comunicati Stampa CRONACA

AUTOVELOX – APPELLO AL PREFETTO

Dal Prof.Michele Santulli, riceviamo e pubblichiamo:

Il Prefetto rappresenta lo Stato e la Nazione  cioè la solennità dello Stato nel territorio, l’occhio   della Nazione e quindi dei cittadini, su tutti i fatti di qualsivoglia genere  e tipo che si registrano nella provincia: tutti i poteri necessari e richiesti per far rispettare  la solennità dello Stato sono messi a sua disposizione: tutti!  Lo svolgimento della esistenza comune in ogni suo aspetto è nella competenza e obbligo della Prefettura: lo scaricabarile  non è previsto e contemplato. La malagestione e la disfunzione  esigono il diretto intervento della Prefettura.

Ma, guardandosi attorno, si vive e sperimenta che l’occhio dello Stato ha la cataratta, è annebbiato!  Con sommo danno e degrado di tutto o quasi.

Il mio appello di cittadino della strada si limita e concentra sugli autovelox cioè sugli strumenti di controllo della velocità che nel loro uso più diffuso dipendono dalla Prefettura: un decreto prefettizio del 20.11.2013 disciplina la situazione: oggi, inizi 2017, attivi sono ancora i due di Acuto, i due di Belmonte C.  quelli di Monte S.Giov.C. e di Veroli: e il presente appello trova la sua giustificazione nell’inimmaginabile danno che questi sei autovelox arrecano alla collettività: le sei macchinette movimentano non meno di tre milioni di Euro l’anno! Una cifra gigantesca tolta al consumo e alla ricchezza nazionale, per andare nelle vasche bucate dei Comuni. Noi ci siamo ripetutamente occupati degli autovelox in provincia e abbiamo non solo dimostrato ma ricordato e documentato che sia i due decreti prefettizi (del 2007 e del 2013) sia la loro applicazione da parte dei Comuni, sono lacunosi, sovente illegittimi  e sistematicamente non  rispettosi sia delle Leggi relative e soprattutto delle esigenze e aspettative degli automobilisti, trattati come limoni da spremere o da delinquenti. Quindi ribadiamo la illegittimità degli autovelox ancora attivi e la erronea interpretazione ed applicazione delle disposizioni originarie del relativo decreto legislativo  da parte della Prefettura e rinnoviamo l’appello alla Signora Eccellenza Prefetto di possibilmente  occuparsi anche di questo aspetto della vita comune e di far smantellare tutte le  macchinette più sopra citate, tra l’altro appezzentatrici della comunità.

Epperò motivi contingenti del presente appello sono ancora altri: non sono la pessima o mancata applicazione, da parte dei comuni, dei due decreti prefettizi di cui sopra e nemmeno il fatto che sulla superstrada Sora-Frosinone-Ferentino mai si leggono il limite di 110 Km/h previsto dal Codice della Strada o quello abusivamente  imposto di 90 Km orari né tantomeno agli innesti è indicato il limite di velocità previsto, col risultato ineluttabile che l’automobilista vedendo sull’intiero percorso della superstrada Sora-Frosinone -dove ancora sono attivi due  autovelox fissi-  solo la indicazione di ‘80’ quale velocità consigliata, in realtà non sa né può sapere se il limite effettivo e di Legge è quello, abusivo, di 90 o quello del Codice della Strada  di 110! Ecco perché  osservavamo che l’occhio della Prefettura è annebbiato. E avviene che qualche Giudice di Pace, particolarmente attento e sensibile, fa valere tali disfunzioni macroscopiche  a vantaggio del ricorrente, altri invece li ignorano, perpetuando ingiustizie e malagestione, nella scarsa attenzione anche in questo caso della Prefettura che sistematicamente non vigila e non assolve ai propri obblighi di controllo e verifica e non solo della corretta applicazione delle proprie disposizioni!

Quanto, invece, riteniamo particolarmente offensivo e maggiormente oltraggioso sotto tutti gli aspetti, sono i due seguenti fatti che nel presente appello pur sottoponiamo alla attenzione della Signora Prefetto: sul tratto di superstrada FR-Ferentino nei due sensi di marcia, il, riteniamo, Comune di Ferentino ha installato  l’attrezzatura necessaria per due autovelox: tutto nuovo di zecca e luccicante ma dopo quattro anni circa, tanti ne sono passati, iniziano a sbiadire ed appannare: infatti ancora e sempre non in funzione: il tutto sbarrato da belle fasce rosse!  In merito non ci poniamo tutte le domande di rito, che pur ci siamo già posti in una precedente nota ma che comunque l’automobilista che passa certamente ben si pone e si chiede e si indigna, ci chiediamo solamente se la Prefettura, vicaria della solennità dello Stato, non sente un pizzico di onta e di vergogna nel sapere e vedere ogni giorno quei soldi pubblici spesi in quel modo che stanno andando in rovina e in degrado giorno dopo giorno e non interviene per far smantellare il tutto e, auspicabile, addebitare le spese al funzionario comunale  che ha firmato l’autorizzazione. La Prefettura non immagina il disgusto e anche il ridicolo che tale grottesca situazione provoca ogni minuto negli automobilisti che passano? E che penseranno mai gli stranieri?

Lo stesso chiediamo a Sua Eccellenza la Signora Prefetto in merito all’altro, questo quasi   ventennale, sconcio e obbrobrio sociale e morale al quale l’automobilista ogni minuto deve assistere passando  sotto il viadotto di S.Elia F.R.  della superstrada Atina-Cassino,  per un autovelox messo in opera in quel luogo e mai entrato in funzione e fatto arrugginire e degradare e perfino mettere radici, nella indifferenza totale e completa degli autori e dei controllori di detto sconcio e misfatto e di sperpero di soldi pubblici. Che la Prefettura finalmente intervenga, ma in prima persona, facendo uso dei mezzi di cui dispone!