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BARRIERE ARCHITETTONICHE – SONO ANCORA TROPPE

di Alessio Donfrancesco

E’ di ieri 21 Aprile la notizia della disperata protesta di una persona con disabilità di 72 anni in piazza della Repubblica a Torino, la quale, dopo aver atteso per più di un’ora un tram dotato di pedana idonea a farlo salire a bordo, ha occupato con la propria carrozzina i binari del tram bloccando ogni mezzo in transito. Di notizie come questa, il nostro Paese è pieno e questo accade perché sono molte le forme di mobilitazioni di protesta che associazioni di volontariato e le stesse persone con disabilità portano avanti a causa delle migliaia di problematiche riscontrate nella vita di tutti i giorni.

L’immagine proposta con questo articolo è una foto di “Iacopo Melio” classe 92, studente fiorentino, promotore di un’importante campagna contro le barriere architettoniche dal nome #vorreiprendereiltreno.
Dal sito dall’omonimo nome della campagna viene riportato come la sua battaglia nasca dalla nascita di un post pubblicato sul proprio portale intitolato :“Sono single per forza, non piglio l’autobus” con il quale Iacopo ha voluto affrontare in maniera ironica il tema della disabilità e delle barriere architettoniche attraverso una sorta di appello alla politica, ricordando quanto difficile sia la vita dei cittadini nel compiere anche i gesti più scontati.

E’ così che nasce l’hashtag #vorreiprendereiltreno, campagna che, in pochi giorni, ha fatto il giro d’Italia fino ad arrivare in alcune zone dell’estero, coinvolgendo anche personaggi molto noti in Italia, tra cui anche Gianni Morandi. Gianni Morandi Oggi, Iacopo Melio ha moltissimi followers su tutti i suoi canali a partire dalla sua community Vorreiprendereiltreno.it . Scopo della community è quello di creare uno spazio dove ognuno possa segnalare le barriere architettoniche della propria città, eventuali disagi e presentare i progetti andati a buon fine, evidenziando le piccole conquiste ottenute, affinché siano di esempio per tutto il territorio nazionale.

A proposito di conquiste, a Sora va certamente ricordata la costruzione di un Parco Giochi Inclusivo,ad opera di un’associazione di volontariato nel Parco Santa Chiara, grazie al contributo di tanti cittadini che hanno sposato la causa. Tale parco è stato sfortunatamente danneggiato svariate volte, purtroppo per la maggior parte da altri bambini o adolescenti poco rispettosi di un bene collettivo ed inclusivo.
Anche a Tecchiena Castello – Alatri è stato aperto il 16 Aprile il terzo parco inclusivo del Lazio, anch’esso inaugurato e successivamente danneggiato.

Da un lato, emerge chiaramente la voglia di combattere e di distruggere le persistenti barriere architettoniche da parte delle associazioni di volontariato e delle persone con disabilità e, dall’altro, si riscontra invece – troppo frequentemente – l’insensibilità di gran parte della popolazione, degli enti pubblici, servizi di trasporto ecc…
Tale atteggiamento altro non è che una rappresentazione del basso livello di sensibilità che si ha sulla questione delle disabilità e dell’inclusività, a partire dai recenti casi di bambini rimasti esclusi da viaggi di istruzione perché…autistici.

E’ infine ridicola e scoraggiante la concezione per cui le pedane utilizzate per abbattere le barriere architettoniche rappresentino occupazione di suolo pubblico come qualsiasi altro oggetto: tavolini da bar, dispenser, vasi con i fiori e tanto altro; di conseguenza, un’attività che volesse installarle nel proprio locale, verrebbe scoraggiata da un’ennesima tassa da pagare.