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BONIFICA VALLE DEL SACCO, LA CONFERENZA DEI SERVIZI FA IL PUNTO

Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo il promemoria inoltrato da Cambiare a tutte le PEC di Comuni e Provincia, sono stavolta presenti i tecnici della provincia Vona e Giacomini e l’assessore all’Ambiente di Ferentino, Franco Martini. Nota di merito al Sindaco Fausto Bassetta che si è anche premurato di confrontarsi telefonicamente con le associazioni.

Ecco i punti salienti della conferenza dei servizi:

1) L’ Avv. Monaco (Ufficio Commissariale) non ha più a disposizione l’archivio degli atti del proprio ufficio perchè il PM non li ha ancora restituiti.
Esiste ancora un problema di condivisione documentale tra Regione Lazio, Arpa, Ente Commissariale e Ministero dell’Ambiente, Territorio e Mare.

2) Nonostante l’art. 36bis della legge 134/2012 definisca chiaramente 4 tipologie industriali che possono essere inserite in SIN (raffinerie, acciaierie, produzione amianto, impianti chimici integrati – cioè per produzione su scala industriale) Vona paventa una situazione borderline per i termini di legge, esemplificando di attività che lavoravano rifiuti e scarti di quelle produzioni ma provenienti da altrove. In risposta a questo dubbio, si è valutato che l’eventuale presenza di rifiuti andrà sanata a spese del proprietario o soggetto responsabile, ed in seguito sarà effettuata caratterizzazione per valutarne la reale contaminazione.

3) Vona segnala inoltre il deposito BPD in Bosco Faito (monumento ambientale) e l’Annunziata spa, fabbrica di detersivi presso Ceccano fallita nel 1999 (per la quale tuttavia non esiste ancora caratterizzazione). Il Comune di Ferentino invece include Cemamit, Henkel, Patheon, Biomedica Foscama ed ex Cartiera, e proporrà quanto prima le aree alluvionali e ripariali del fiume Sacco, come ha già fatto il Comune di Segni.

4) Si conferma che non possono essere incluse aree di abbandono rifiuti e discariche, come invece proponeva Scalia a mezzo stampa, poichè contravvengono ai requisiti di cui ai commi 2 e 2 bis dell’art. 252 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Cambiare, Retuvasa e numerosi altri cittadini avevano già fatto notare questa incongruenza, invitando il senatore al gesto di responsabilità di evitare continui proclami, informando correttamente la popolazione.

5) Il Ministero non accetterà più perimetrazioni di zone ampie, ma indicazioni puntuali, per non bloccare le attività produttive delle zone industriali con eccessive burocrazie. Al 10 Marzo il nuovo tavolo tecnico per mostrare le prime zone individuate ed integrarne di nuove su proposta degli enti locali.
Laura D’Aprile: “Abbiamo finora ridotto le perimetrazioni, possiamo se necessario anche emettere decreto di rettifica per ampliarle. Presenteremo un primo perimetro anche per dare un segnale alle persone che ci vivono”.