GIUDIZIARIA

CASALVIERI – CAUSA LAVORO, VINCE IL COMUNE E MOSCONE ESULTA

Giustizia è fatta! Ci sono voluti 13 anni, 3 gradi di giudizio e tanti soldi spesi, per arrivare a dirimere una vicenda iniziata ad Aprile 2009 quando ancora né il sottoscritto, attuale Sindaco, né l’Amministrazione che rappresento, erano in carica (le elezioni si svolsero a fine maggio 2009).

Si apre così una nota di Franco Moscone, primo cittadino di Casalvieri.

La ricostruzione della vicenda è semplice – aggiunge il sindaco –  una ex-dipendente del Comune di Casalvieri, ora in pensione, ad Aprile 2009 ricorreva al Tribunale di Cassino, Sezione Lavoro, per avere riconosciute presunte mansioni superiori e aggiuntive al suo livello, svolte prevalentemente dal 1993 al 2008, periodo in cui, tra le altre cose, il nostro Comune ha dovuto affrontare il dissesto finanziario. Svolta la causa, il Tribunale di Cassino, a Giugno 2011, sentenziava che nulla era dovuto alla dipendente, dando pienamente ragione all’Amministrazione Comunale. La ex-dipendente propose ricorso e nel 2015 la Corte di Appello di Roma ribaltava la sentenza del Tribunale di Cassino accogliendo in parte le rivendicazioni della ricorrente.

La nota prosegue:  L’Amministrazione Comunale, convinta delle proprie ragioni, proponeva appello alla Corte di Cassazione che, con decisione del 30 marzo 2022, pubblicata lo scorso 27 maggio, cassava e annullava completamente la Sentenza della Corte di Appello di Roma, chiarendo che le mansioni assegnate alla dipendente rientravano nel livello in cui la stessa era inquadrata e rinviando alla stessa Corte le decisioni anche per le spese di giudizio,.
Credo sia assolutamente chiaro a tutti, adesso, dopo 13 anni di vicende giudiziarie, che la recente decisione della Corte di Cassazione, in virtù del suo ruolo di Supremo Organo Giudiziario, chiude definitivamente la questione e, con essa, l’illusoria speranza di veder risarcite somme che, in realtà, non sono mai spettate.
Non si è mai trattato, dunque, di un caso di ingiustizia lavorativa e la decisione della Cassazione ritengo ponga fine anche a eventuali ulteriori fantasiose interpretazioni basate su strumentali cavilli giudiziari.

La conclusione del sindaco: Nessuno si faccia più illusioni, dunque: i 113.000 euro pretesi dalla ex-dipendente NON SONO DOVUTI. Ringrazio vivamente gli avvocati che hanno rappresentato il Comune, che, con grande professionalità e serietà, hanno difeso egregiamente le ragioni dell’Amministrazione ottenendo, adesso si, Giustizia. Una sentenza ineccepibile, che ripristina la verità oggettiva, di cui avrà giovamento l’intera cittadinanza di Casalvieri, finalmente liberata dall’ingiusto esorbitante onere richiesto a danno delle casse comunali.