AMBIENTE

CASSINO – SAN VITTORE – TERMOCOMBUSTORE, SALERA CONTRARIO

‘Profonda contrarietà al progetto’.

La esprime il sindaco di Cassino, Enzo Salera sul termovalorizzatore di San Vittore del Lazio.
In una lettera alla Regione Lazio, “Direzione regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti – Area Valutazione di Impatto Ambientale”, Salera osserva anzitutto l’illegittimità della procedura “per incompetenza dell’Ufficio Regionale”. A suo avviso la competenza è invece del Ministero dell’Ambiente. A tal fine così argomenta: “Un impianto termico per la produzione di energia elettrica con potenza termica complessiva superiore a 150 MV – scrive il Sindaco – ai sensi dell’art. 22 del D.Lgs n.104 del 2017 risulta essere ricompreso nella tipologia dei “Progetti di competenza Statale” – Parte seconda del D.Lgs 152/2006 e più precisamente al punto 2 in cui si fa esplicito riferimento ad “impianti termici per la produzione di energia elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 150 MV”.
L’altro aspetto delle osservazioni riguarda la valutazione degli impatti ambientali sul territorio comunale.
“Nel merito della vicenda – scrive Salera – ed in considerazione delle oggettive e negative ricadute del progetto sulla qualità ambientale del nostro territorio comunale, che si trova a confine con l’impianto, appare necessario, anche alla luce della documentazione progettuale resa in tema di studio di impatto ambientale, effettuare precise valutazioni in tema di Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria ai sensi della delibera di Giunta regionale 539 del 4 agosto 2020. E ciò anche alla luce del fatto che agli atti non vi è traccia di uno studio anemometrico che rispetti i requisiti di cui alla citata delibera regionale”.
E così conclude: “Appare opportuno evidenziare come, alla luce di autorevoli studi scientifici, si sia dimostrato che nei territori in cui è più marcata l’esposizione delle polveri sottili PM 2,5 si è avuta una esponenziale ricaduta negativa in tema di contagio da Covid 19. Pertanto occorre in ogni caso che le ricadute al suolo delle polveri sottili Pm 2,5 – nella nuova configurazione dell’impianto – non devono eccedere i limiti già autorizzati”.