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CORENO AUSONIO – ESPOSTA LA BANDIERA DEL MAROCCO, VIBRATE PROTESTE

Esposte le bandiere francesi e marocchine al monumento per la pace in località Marinaranne di Coreno Ausonio. L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate protesta: “L’attuale Marocco non partecipò alla seconda guerra mondiale. Ancora un gesto che esalta i carnefici e dimentica le vittime degli stupri di guerra del 1944.

Dopo l’illuminazione con la luce blu della Rocca Janula a Cassino, in onore delle truppe coloniali francesi, che tante polemiche ha scatenato nei giorni scorsi, ieri al monumento alla pace in località Marinaranne di Coreno Ausonio erano issate sui pennoni la bandiera francese e quella marocchina. Il monumento si trova alle falde del Monte Maio ed è stato inaugurato il 15 maggio 1994, in occasione del 50° anniversario del passaggio del fronte di guerra in quelle contrade.

Un evento che lasciò una lunga scia di sangue e dolore tra la popolazione civile, stuprata e derubata dalle truppe coloniali inquadrate nell’esercito francese. Purtroppo, nel cartello illustrativo del monumento, la vergogna delle marocchinate viene liquidata in poche righe. “Si tratta dell’ennesimo affronto alle vittime civili – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate – ancora un gesto che esalta i carnefici e dimentica chi ha subito gli stupri di guerra. Se le luci blu di Rocca Janula a Cassino sono state un errore storico-culturale – si domanda il dirigente dell’associazione – issare contemporaneamente la bandiera francese e quella marocchina come deve essere interpretata? Inoltre, la presenza della bandiera dell’attuale Marocco è storicamente sbagliata, in quanto non ci risulta che questa Nazione abbia dichiarato guerra alla Germania durante la seconda guerra mondiale. Anche perché non poteva farlo, poiché si è resa indipendente da Francia e Spagna nel 1956 e non può certamente rispondere delle gesta criminali di quei soldati che nel 1944 erano francesi a tutti gli effetti. La volontà della Francia è stata quella di sottomettere la popolazione italiana inerme, con furti, omicidi e stupri. L’ANVM è indignata da questo gesto offensivo che lede la memoria storica delle migliaia di vittime dei cosiddetti “liberatori”. Non abbiamo nulla contro il popolo francese e quello marocchino – conclude Ciotti – ma chi oggi issa quei vessilli, evidentemente non conosce la storia del suo territorio“.