Dai Consiglieri Provinciali Andrea Amata e Luca Zaccari (Lega) riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dal titolo: Sulla viabilità provinciale servono verità e coerenza
Le dichiarazioni del consigliere Enrico Pittiglio appaiono a dir poco paradossali, soprattutto se si considera il ruolo che il Partito Democratico ha avuto nella genesi della crisi istituzionale e finanziaria delle Province italiane.
Dov’era Pittiglio quando il PD, con la riforma Delrio, avviava lo smantellamento delle Province, privandole delle risorse, delle competenze e del personale necessari per assolvere alle proprie funzioni fondamentali, tra cui la manutenzione della viabilità?
Quella riforma – bocciata anche dalla Corte dei Conti per l’aumento strutturale dei costi a fronte di un drastico taglio lineare delle risorse – ha segnato l’inizio della marginalizzazione degli enti provinciali, con pesanti ripercussioni sui territori, soprattutto quelli interni e periferici.
Oggi si denuncia il taglio ai fondi per la manutenzione stradale nel biennio 2025–2026: una scelta che auspichiamo il Governo possa rivedere. In tal senso, è importante sottolineare che il ministro Matteo Salvini ha già dichiarato di voler fare tutto il possibile per recuperare le risorse necessarie e neutralizzare gli effetti di questo taglio.
È bene inoltre ricordare a Pittiglio che Anas ha programmato interventi per 360 milioni di euro sulla viabilità che interessa il nostro territorio, grazie alla sinergia tra il Ministero delle Infrastrutture e l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli. Questo impegno è stato confermato nel recente Comitato provinciale per la crescita e lo sviluppo dal responsabile della struttura regionale di Anas, Ing. Marco Moladori.
Senza la riforma Delrio, forse oggi le Province avrebbero gli strumenti per affrontare con maggiore forza questa fase difficile. Invece, si è scelto ideologicamente di svuotare questi enti, salvo poi riscoprirne l’utilità solo quando i problemi si sono fatti drammatici.
È giusto chiedere oggi al Governo di intervenire per scongiurare ulteriori penalizzazioni ai territori. Ma è altrettanto doveroso fare autocritica e riconoscere le responsabilità politiche di chi, negli anni passati, ha contribuito a indebolire le Province. La credibilità delle denunce attuali, se non si vuole apparire faziosi per esigenze di riposizionamento, passa anche dal coraggio di ammettere gli errori del passato.
Pittiglio, evidentemente, ha una memoria selettiva: ricorda solo ciò che gli fa comodo e tace su ciò che lo metterebbe in difficoltà. Colpisce il suo silenzio sulla legge sul trasporto pubblico locale varata dalla giunta Zingaretti e dal PD, che ha sottratto ai Comuni un importante strumento per la gestione della mobilità. Una scelta che ha creato forte preoccupazione tra tanti sindaci, specialmente nelle aree interne, che si troveranno privati di un servizio essenziale per i cittadini nelle zone più remote della provincia.
Sempre silente Pittiglio, anche quando all’inizio del 2023 la Regione Lazio, sotto la guida di Zingaretti, approvava l’aumento della tariffa che i Comuni devono pagare per conferire i rifiuti all’impianto TMB della SAF: da 138,68 euro a tonnellata si è passati a 161,47 euro, con un incremento del 16%. Una vera e propria stangata, resa ancora più grave dal fatto che l’aumento è stato applicato retroattivamente a partire dal 2020.
Come mai in quell’occasione Pittiglio non ha alzato la voce in difesa dei cittadini e dei Comuni già messi a dura prova da difficoltà economiche crescenti?
Come mai in quell’occasione Pittiglio non ha alzato la voce in difesa dei cittadini e delle amministrazioni locali?
Evidentemente, l’esponente del PD preferisce evitare ciò che potrebbe metterlo in imbarazzo. Un po’ di memoria in più, ogni tanto, non guasterebbe. Gli eviterebbe di inciampare nel solito tranello della demagogia.