L'INIZIATIVA

FROSINONE VERSO LO SBLOCCO DEGLI ALLACCI IDRICI 

I lavori voluti dalla Sto in via Tiburtina consentiranno a breve di attivare nuove forniture
Fondamentale la graduale eliminazione delle acque parassite dal depuratore Pratillo 

 Si avviano a soluzione le criticità idrauliche relative al depuratore Pratillo di Frosinone, che finora hanno impedito, nel Capoluogo, l’esecuzione di nuovi allacci idrici, poiché l’impianto, benché ha sempre mantenuto parametri corretti sotto il profilo del rispetto dei limiti tabellari allo scarico, manifesta un sovraccarico idraulico in entrata (quasi doppio rispetto ai valori di progetto), dovuto all’afflusso di acque bianche (cosiddette ‘parassite’) erroneamente convogliate in fognatura.

La Segreteria tecnico operativa dell’Egato 5 si è da tempo fatta promotrice di incontri tecnici tra gli enti e le società interessate (Egato, Comune, Provincia e Acea Ato 5) per superare il blocco degli allacci e, a seguito dell’elezione della nuova amministrazione comunale dei Frosinone, già nel mese di agosto ha ripreso le riunioni tra le parti.

Proprio per limitare l’afflusso di acque parassite al depuratore Pratillo, la stessa Sto, guidata dall’ingegner Vincenzo Benincasa, ha fortemente voluto l’avvio dei lavori, attualmente in corso in via Tiburtina, per la separazione delle condotte che raccolgono le acque chiare da quelle fognarie. La struttura tecnica della Sto si è spesa per tempo per autorizzare e seguire i lavori previsti, tanto che i primi risultati, in termini di minor apporto di acque chiare all’impianto, potranno vedersi già dai prossimi giorni. 

Infatti, nel corso dell’ultimo tavolo tecnico, tenutosi tra Ente d’Ambito, Comune, Provincia e Acea Ato 5, la società di gestione del Servizio idrico integrato ha comunicato che, con l’individuazione e l’eliminazione di alcuni apporti parassiti, quali quelli di via Tiburtina e del laghetto De Carolis, si stima una riduzione del carico idrico in entrata al depuratore di circa 20 litri al secondo (72 mc/h) in totale. Un valore che corrisponde ad una capacità residuale di circa 8.640 abitanti equivalenti (circa 2.880 utenze) che potranno essere allacciate man mano che si porteranno a completamento i singoli interventi di riduzione della portata parassita, secondo un cronoprogramma puntuale e condiviso tra i vari enti interessati capace di garantire da subito lo sblocco dei primi allacci. Un risultato reso possibile anche dalla preziosa collaborazione e disponibilità dell’Ufficio Ambiente della Provincia, diretto dall’ingegner Eugenia Tersigni, che – considerati gli sforzi fatti dalle parti e la vigenza fino al 2023 dell’autorizzazione allo scarico – ha spinto per una soluzione differente da quella del protocollo autorizzativo provvisorio e delle procedure di analisi di laboratorio dell’ARPA, scelta invece per altri centri del territorio con simile problematica. 

Grazie alla mediazione della Sto e al ritrovato spirito di collaborazione, il Comune di Frosinone potrà così giungere al superamento della fase critica, legando la realizzazione dei nuovi allacci (circa 1.800 dichiarati in attesa da parte dello stesso Comune) al compimento delle operazioni di bonifica, ricerca e di riduzione delle acque parassite, in parte già in corso e in parte da programmare. Inoltre, sempre al fine di incrementare la riduzione della portata di acque parassite che giungono all’impianto di Patrillo, è in fase di valutazione anche l’ipotesi di deviare parte dei reflui verso la rete fognaria collettata all’impianto consortile ASI di Colle S. Paolo. Al riguardo, su richiesta del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, la Segreteria tecnico operativa si è attivata per verificare la fattibilità tecnica ed economica di tale operazione, interessando al caso sia l’ente proprietario e che la società di gestione dell’impianto consortile.