Continua l’odissea per molti tirocinanti assunti con la formula “Garanzia Giovani”.
Un nostro lettore ci ha scritto, indignato, per informarci della beffa subita. Il giovane, assunto da qualche mese con il contratto di Garanzia Giovani, allo scadere dei primi due mesi di lavoro avrebbe inviato, come di prassi, la raccomandata contenente la documentazione per il pagamento alla Regione.
La ricevuta di ritorno, chiesta nel momento dell’invio della pratica, gli è tornata indietro con tanto di timbro della Regione, a conferma che fosse stata da loro ritirata. A distanza di pochi giorni, per sua sorpresa, il ragazzo ha ricevuto una mail di Garanzia Giovani che lo sollecitava ad inviare la documentazione, altrimenti non avrebbe ricevuto l’indennità che gli spettava.
Il giovane ha allora contattato gli uffici competenti, inviando la copia della ricevuta di ritorno e chiedendo delucidazioni. Della sua pratica, però, nessuno sapeva nulla, persa su chissà quale scrivania di chissà quale ufficio tra le centinaia di altre pratiche di giovani in attesa di ricevere quello che spetta loro da troppo tempo.
Il ragazzo ha dovuto inviare di nuovo tutta la pratica, ovviamente a sue spese, visto che nessuno gli rimborserà neppure quelle per la precedente”raccomandata fantasma”.
Sono molti i tirocinanti che si trovano nelle sue stesse condizioni e, come se non bastasse, nessuno riesce a dar loro le adeguate risposte: nè l’Inps, dal quale dovrebbero partire gli assegni, nè la Regione, che si occupa delle pratiche.
Qualche settimana fa, abbiamo pubblicato l’informativa riguardante l’aumento dell’indennità per i tirocinanti e dalla Regione avevano fatto sapere che le pratiche per i pagamenti sarebbero state accelerate e che si sarebbero adoperati per risolvere nel più breve tempo possibile tutte le problematiche. Al momento, sembra che le cose non siano affatto migliorate.
