Comunicati Stampa CRONACA

GIANLUCA PAESANO #IOSTOCONROBERTO

Quanta nobiltà d’animo deve celarsi dietro le sbandierate denunce di violazione dei principi di trasparenza, di equità di trattamento, di anticorruzione mosse contro il Sindaco De Donatis ed altri funzionari di sua fiducia. Denunce condivisibili, da me per primo, se avessero un fondo di verità obiettiva. Ma un fondo di verità obiettiva non ce l’hanno: di questo ne sono sicurissimo perché credo nell’operato del mio sindaco, dei funzionari di sua fiducia, e credo nella giustizia e nelle autorità che ne riveleranno l’infondatezza. Queste denunce non hanno fondatezza perchè non sono state mosse per rivelare presunti “illeciti” commessi nelle procedure di nomina di alcuni funzionari ma sono la reazione ad una vera e propria rivoluzione, scomoda, messa in atto dall’amministrazione De Donatis intenzionata, fermamente intenzionata, a legittimare in via assoluta le modalità di gestione della cosa pubblica dall’interno del palazzo comunale, riorganizzando la struttura amministrativa.
Il Sindaco De Donatis e la sua squadra di governo, hanno voluto razionalizzare ed armonizzare le differenti competenze dei Settori del Comune in linea con i principi di economicità ed efficienza dettati dalle normative in materia di personale. L’Amministrazione ha inteso potenziare i vari settori, non solo a seguito di riforme amministrative ma anche per rendere i settori coerenti con gli obiettivi programmatici prefissati dalla stessa squadra di governo, al fine di garantire una gestione maggiormente efficiente, efficacie ed economia dei servizi prodotti ed erogati ai cittadini. Tutto questo ha portato ad una vera e propria rivoluzione all’interno Comune, mai messa in atto dalle amministrazioni dell’ultimo ventennio.
Ecco dunque il tasto dolente: le rivoluzioni di questo tipo, quelle che modificano il cuore di alcune situazioni consolidate, radicate da anni ed anni di gestione personalistica, non piacciono, non sono gradite, sono fastidiose, risultano scomode ed innescano reazioni di questo tipo: ci si nasconde dietro falsi principi di legittimità per indebolire il rinnovamento, quel rinnovamento che ben attuato debilita i centri di potere. Tutto questo testimonia e rafforza a bontà delle scelte messe in atto dall’attuale amministrazione: tanto più dura e cattiva è la realzione di alcuni personaggi che ancora non digeriscono amari bocconi di disfatta, tanto più è legittima l’azione di rinnovamento. Assistiamo a niente altro che agli ultimi colpi di coda di un mostro ferito che non si rassegna alla propria fine.
Chi è il mostro? E’ lo stesso che ha nominato altrettanti funzionari durante il proprio governo, che ha prodotto opere-scempio del patrimonio naturale cittadino, che veicola una certa informazione rendendola distorta, è quel mostro che intesse rapporti all’interno del Comune di Sora che poco hanno a che fare con l’etica professionale.
Mi viene in mente un film uscito all’inizio di quest’anno “L’ora legale”. In un paese immaginario della Sicilia, Pietrammare, i cittadini sono chiamati ad eleggerei il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. Pietrammare aveva vissuto per molto tempo sotto la guida di politici corrotti e opportunisti, ma il nuovo sindaco, appena eletto, è deciso ad attuare il rinnovamento, regolarizzando tutto ciò che è contro la legge. Accade però che questi radicali cambiamenti sono visti come una minaccia da coloro che avevano fino allora fatto uso di favoritismi illegali. Il continuare a far valere onestà e corretti valori porta l’intero paese all’esasperazione costringendo il neo sindaco alle dimissioni.
Non è questo il caso di Sora, non è questo il caso di chi riuscirà a non farsi imbambolare dalla campagna diffamatoria che è partita in questi giorni ma sarà in grado di ragionare obiettivamente e apprezzare la politica del fare onestamente.

Gianluca Paesano
(Candidato nella lista PATTO DEMOCRATICO per De Donatis Sindaco)