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GILBERTA PALLESCHI, FAMILIARI E CONOSCENTI: “E’ STATA UN’AGGRESSIONE”.

Per gli amici ed i parenti di Gilberta Palleschi, scomparsa da sabato scorso, ci sono pochi dubbi: la professoressa di Inglese è stata aggredita. Naturalmente siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma questa è l’idea che, sempre più prepotentemente, continua a farsi strada. Le indagini sul caso proseguono ininterrottamente e nel massimo riserbo: le ipotesi al vaglio degli inquirenti rimangono ancora tutte in campo, anche se le probabilità di un gesto insano o di un allontanamento volontario sembrano affievolirsi sempre di più. Addirittura, sono in molti a ritenere che il ritrovamento degli indizi sul luogo della scomparsa (un bracciale, gli auricolari spezzati e gli occhiali) rappresenti un possibile tentativo di depistaggio.

Giornata molto difficoltosa, quella di oggi, per le attività di ricerca della 57enne di cui non si sa più nulla da quando era uscita di casa per una passeggiata nella zona che congiunge Broccostella e Fontechiari, in località San Martino: la pioggia incessante ha reso quasi impossibili le operazioni e le previsioni per domani non fanno presagire nulla di buono. E’ facile immaginare, infatti, che la quantità di acqua che, si pensa, cadrà sulla zona, possa determinare un innalzamento del livello delle acque del Fibreno, con conseguenti problemi di visibilità per i sommozzatori.

Il ‘quartier generale’ delle ricerche, anche oggi, è stato meta di curiosi, conoscenti, familiari e mezzi di informazione locali e nazionali. Nel corso del pomeriggio è arrivato anche il sindaco di Sora, Ernesto Tersigni, accompagnato dall’assessore Agostino Di Pucchio. Inoltre, è giunta una delegazione dell’Unicef – Gilberta Palleschi ne ricopre la carica di segretario regionale – formata da Andrea Iacomini, portavoce nazionale, e Antonio Gargaruti, presidente del comitato provinciale. I due rappresentanti dell’agenzia delle Nazioni Unite hanno voluto incontrare i parenti di Gilberta, per dimostrare loro concreta vicinanza in queste ore di logorante attesa.

Gabriele Savona