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IL CAMMINO DI CANNETO – IL VESCOVO INSIEME AI SINDACI PER VALORIZZARE IL SANTUARIO E IL TERRITORIO

di Gianni Fabrizio

L’itinerario è quello giusto. La strada da percorrere è significativa ed efficace. È proprio  il “Cammino di Canneto”. “Un progetto, ha commentato don Domenico Simeone, coordinatore dell’iniziativa,  che dà  il senso  di un percorso, iniziato un anno fa, che ha nel vescovo Gerardo, l’anima appassionata e convinta, e che ha trovato nella Regione Lazio, in modo particolare nell’onorevole Mauro Buschini, un interlocutore sensibile e disponibile verso tale iniziativa, cui si sono uniti gli onorevoli consiglieri regionali del nostro territorio,  in forma bipartisan, assicurando tutto il loro sostegno. La validità e le opportunità che tale progetto è in grado di offrire, io credo siano evidenti e sotto gli occhi di tutti. Da qui la forte convergenza delle Istituzioni interpellate e coinvolte fino a questo momento intorno a questa “idea progettuale”. Certamente l’inserimento del “Cammino di Canneto” all’interno della Legge regionale sui Cammini e gli Itinerari di spiritualità, che sta per essere portata all’approvazione del Consiglio regionale del Lazio, è il primo passo per la fattibilità di tale Progetto. L’intervento di Ceschin, ha ancora dichiarato don Domenico Simeone, ci ha fatto intravvedere le grandi opportunità che tale progetto può offrire; certamente ci sarà bisogno di una grande sinergia tra Diocesi, Istituzioni, operatori privati”. Il 2° Convegno dei sindaci della Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo, ha offerto frutti senza dubbio positivi.

Il  convegno è stato aperto dal sindaco di Atina, Silvio Mancini,  porgendo il proprio saluto ai presenti, esortandoli a vivere l’incontro convergendo tutti verso l’obiettivo vero: quello di un lavoro di squadra. Ha introdotto i lavori il vescovo, mons.  Gerardo Antonazzo, che ha fortemente supportato e creduto nel progetto. Il vescovo Gerardo si è soffermato sulle motivazioni che lo hanno spinto a promuovere il Progetto culturale “Il Cammino di Canneto”: innanzitutto l’amore verso il Santuario che dà il titolo al Progetto e verso questo questa “Terra”,  poi la volontà di valorizzare un intero territorio, dal punto di vista religioso, culturale, artistico, storico ed enogastronomico, per dare modo a chi vi abita, di restare e a chi non vi abita di venire a visitare per apprezzare questo patrimonio.

Il Vescovo ci ha tenuto a ribadire che il “Cammino di Canneto” non è un’invenzione dei nostri tempi, ma un’eredità ricevuta e trasmessa da tutte le generazioni che da secoli hanno percorso e, perciò stesso, reso vivo ed ininterrotto da secoli tale Cammino. Infine, mons. Gerardo Antonazzo  ha chiesto un impegno vero per realizzare un “sistema territoriale” che ricuperi, valorizzi e promuova, attraverso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio religioso, storico, artistico, culturale, paesaggistico, architettonico, museale, ludico e ricettivo dell’intero territorio definito dall’espressione “Il Cammino di Canneto”, creando in questo modo un’opportunità di sviluppo e un nuovo modello di sviluppo. E’ stata poi  la volta di mons. Domenico Simeone, coordinatore del Progetto, il quale ha presentato la Mostra fotografica “Sulle strade della fede. Il Pellegrinaggio a Canneto agli inizi del ‘900” a cura di Romeo Fraioli, fotografo professionista nativo ed operante in Arce. Le immagini in formato 70×50 in bianco e nero su cavalletti erano esposte nella stessa Sala del Convegno, erano scatti fotografici di Luciano Morpurgo, romano, e Paolo De Camillis, nativo e sindaco di Rocca d’Arce, provenienti dagli Archivi fotografici dell’ Istituto Centrale del Catalogo e dall’Archivio privato di Paolo De Camillis. Immagini straordinarie nella semplicità che rappresentavano, i volti e le storie di un pellegrinaggio di popolo, di ogni età, condizione sociale, in cammino per vivere l’incontro con la Vergine Bruna, la Madonna di Canneto: preghiere, speranze, gesti e rituali che da secoli segnano tale esperienza. È stato possibile ammirare non la storia di un’esperienza, quanto l’identità di un “popolo” in pellegrinaggio. C’è stato finalmente l’atteso intervento di Federico Massimo Ceschin, già vice presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, esperto di sviluppo turistico sostenibile e degli itinerari culturali. Ha definito “Il Cammino di Canneto” un grande progetto collettivo, un’opportunità straordinaria per il nostro territorio, che richiede un’integrazione pluriforme di tutte le forze in campo: diocesi, comuni, istituzioni a qualsiasi livello, operatori privati. E’ una sfida per realizzare una nuova direttrice di sviluppo, opportunità per creare posti di lavoro soprattutto a livello giovanile, possibilità di creare un modello di sviluppo sostenibile per l’intero territorio, per una nuova economia della bellezza. I consiglieri regionali, provinciali ed i sindaci presenti hanno avuto l’opportunità di intervenire per delucidazioni, approfondimenti e condivisione. Tutti hanno ribadito la validità del Progetto, ponendo in esso tante speranze per il rilancio del nostro territorio.

Al termine, presenti anche il consigliere regionale Marino Fardelli ed il vice presidente della Provincia, Andrea Amata,  i Sindaci hanno consegnato l’istanza diretta al Presidente della Regione Lazio, per richiedere il riconoscimento formale del Cammino di Canneto. Infine il vescovo  Gerardo ha ringraziato il presidente Zingaretti per quanto fatto e per quanto potrà fare per sostenere tale richiesta. Una speranza che presto diventerà realtà.