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IL REGNO DI DIANA E DELLA BADESSA

 

di Stefano Di Palma

Sganciato da qualsiasi autorevole scuola, dotato di originalità sorprendente e promotore del rinnovamento pittorico in Emilia fu Antonio Allegri (1489 circa-1534), detto il Correggio dalla sua città natale.

L’opera che sancisce la nuova arte del Correggio è la decorazione della volta della Camera della Badessa (1519 circa) eseguita nel convento di San Paolo di Parma.  Più che un luogo spirituale, si tratta dell’elegante ritrovo delle signore della nobiltà parmense con la colta Giovanna Piacenza badessa del monastero. In linea con la destinazione di questo ambiente, la decorazione della volta è libera, sciolta, briosa ed elegante, tutta incentrata sul soggetto classico-mitologico.

Il Correggio immagina la volta come un verde pergolato a cupola sostenuto da esili nervature a raggiera dove, attraverso aperture ovali, si vedono scherzi di coppie di putti. Il gusto per l’antico (che è stato inteso dalla critica come un riflesso del clima classicistico romano noto al pittore) torna anche nelle sottostanti lunette con figurazioni classiche dipinte in monocromo. Come è stato evidenziato lo spunto dell’architettura vegetale è desunto da Mantegna e da Leonardo e, in generale, nella decorazione è presente una raffinatezza quasi cortigiana dove l’artista sceglie il linguaggio tratto dall’antico come elemento erudito che muove il gioco figurato (G. C. ARGAN, 1988).

La divinità che risulta maggiormente celebrata non può essere che femminile: si tratta di Diana, dea della caccia e personificazione della castità; Diana è generalmente raffigurata come una bellissima fanciulla dal fisico atletico e armata di arco e frecce accompagnata da cani e da un cervo. Nella Camera i riferimenti alla casta dea si colgono negli emblemi e nei trofei di caccia che i putti maneggiano a scopo ludico e nella decorazione a fresco sul camino (F. N. ARNOLDI, 2004).   E’ proprio la scelta di rappresentare Diana cacciatrice alla guida di un cocchio, eseguita da Correggio sulla cappa del camino, che induce a parlare della badessa Giovanna, donna devota e casta ma anche ribelle, sempre al centro dell’attenzione a causa di turbolente polemiche istituzionali e per una naturale attrattiva intellettuale, eppure così sola. Giovanna rende i suoi appartamenti un vero e proprio centro sofisticato in cui la cultura è protagonista e dove si promuovono iniziative artistiche; con il contributo di eruditi e di intellettuali, la benedettina riesce così a ricostruire nella clausura un mondo parallelo, un vero e proprio circolo culturale, basato esclusivamente sul sapere (M. C. CHIUSA, 2006).

La decorazione della Camera della Badessa è il primo dei tre cicli di affreschi che il Correggio realizza a Parma; i restanti sono la decorazione della chiesa di San Giovanni Evangelista         (1520-1523) e l’Assunzione nella cupola dl Duomo (1526-1530) dove l’artista si allontana dagli schemi quattrocenteschi ponendo i presupposti per lo sviluppo della decorazione barocca. Si tratta di opere sorprendenti, ardite, nuove nel concetto e nell’invenzione dove un’inedita riflessione sulla luce e sul movimento delle figure vuole rappresentare, con mezzi reali, una situazione irreale.

 

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