CULTURA

ISOLA DEL LIRI – BRUNO CEROLI, CANTORE DEI SENTIMENTI AUTENTICI

Glie pappazzinne. Una pazziella di tempi lontani, restituita alla memoria di molti grazie all’ultimo lavoro dell’amico Bruno Ceroli, ancora una volta confermato cantore della gente comune, dei sentimenti autentici, testimone vivente della storia locale e del cammino di riscatto e di conquiste di generazioni di sommersi, i nostri padri e i nostri nonni operai di fabbrica.

Del “pappazzinne” non avevo ricordi diretti, tranne sfocate immagini di lontane fiere di paese, non ne ho mai posseduto uno. Ricordo però che mio nonno, anche lui operaio, usava la parola “pappazzinne” per definire un uomo da poco, uno che si fa portare a traino e finge a comando di rumoreggiare esternando una partecipazione per niente spontanea. In effetti, il meccanismo della pazziella prevede che le ruote si muovano a traino e contemporaneamente le braccia del pupazzo azionandosi danno vita allo sbattere dei piatti metallici.

Ringrazio anche per questo Bruno Ceroli, attraverso le sue pagine ho trovato la visione ludica di una pazziella umile e ho sentito l’eco lontana della gioia bambina, la stessa gioia che oggi è possibile recuperare tra la noia e l’accumulo di giochi inutili. Ringrazierò però sempre anche mio nonno, per avermi insegnato in età precoce a riconoscere altri “pappazzinne”, a tenermi distante da chi costretto a battere le mani se è comandato a farlo.

Ornella Canestraro