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LA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA – E’ URGENTE L’IMPEGNO PER SALVAGUARDARE IL NOSTRO HABITAT

La Giornata Mondiale della Terra, si celebra il 22 aprile dal 1970, e’ un momento per ricordarci che l’impegno per salvaguardare il nostro habitat deve essere quotidiano e costante, tanto quanto è urgente.
Il nemico numero uno che minaccia il nostro futuro è il mutamento climatico ossia il cambiamento del clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, che alterano la composizione dell’atmosfera e si aggiungono alla variabilità naturale del clima. È cosa certa che se l’uomo non si impegnera’ a contrastare questa minaccia ci saranno danni enormi agli ecosistemi e verranno disallineati potentemente gli equilibri agroalimentari, rendendoci enormemente più vulnerabili alle epidemie e sara’ minata la possibilità di sopravvivenza di molte specie.
L’elemento chiave che alimenta i mutamenti climatici e’ in prima battuta il forte inquinamento atmosferico che ha come conseguenza l’effetto serra, dovuto all’incremento esagerato negli ultimi decenni delle emissioni di metano, protossido d’azoto e anidride carbonica nell’atmosfera.
La chiave per affrontare il problema è “ridurre le emissioni”. Non solo di anidride carbonica, la famosa CO2, ma anche quelle di diossido di azoto, di metano, di esafluoruro di zolfo, di idrofluorocarburi e perfluorocarburi. Sostanze regolamentate dal protocollo di Kyoto, entrato in vigore nel 2005 proprio per ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera.
Il passaggio alle rinnovabili in tutti i settori della nostra vita, compreso il modo in cui forniamo energia e riscaldiamo le nostre case, è quindi uno step obbligatorio, un atto dovuto alle future generazioni. Secondo l’ultimo rapporto Air quality in Europe — 2017 della IEA (International Energy Agency), il comparto commerciale, istituzionale e abitativo, quello che viene definito “commercial, institutional and households sector” nel 2015 è stato il settore che ha prodotto la percentuale più grande di emissioni di particolati (il 57% delle emissioni di PM2,5 e il 35% di quelle di PM10), di Black Carbon (il 45% delle emissioni), di monossido di carbonio (il 48% delle emissioni) e di benzo[a]pyrene (addirittura il 74% delle emissioni). Tuttavia e’ possibile invertire la rotta ma e’ necessario l’impegno di tutti ad adottare uno stile di vita più sostenibile e virare verso fonti di energia rinnovabili rinunciando in modo potente alle fonti di energia fossile e alle fonti di energia dalle bio masse.
Non si può più aspettare, se si vogliono raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica. Si deve varare una nuova strategia energetica nazionale sostenibile, con un orizzonte operativo che delinei la trasformazione del sistema energetico nazionale, della rete di distribuzione dell’energia elettrica e dei diversi settori coinvolti. Avere una strategia energetica nazionale sostenibile permetterebbe di agire direttamente sui mutamenti climatici con la riduzione delle emissioni. L’obiettivo che si dovra’ raggiungere e’ quello di assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni, anche per combattere la poverta’ energetica rappresentata dall’incapacità di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, con conseguenze sul benessere di ogni singolo cittadino. In buona sostanza oltre a rinunciare alle fonti di energia fossile bisogna ripensare il nostro stile di vita fatto di sprechi anche energetici e trasformarlo senza rimpianti in uno stile di vita sostenibile rispettoso dell’Ambiente cercando di raggiungere con impegno l’obiettivo di una migliore qualita’ della vita in un ambiente pulito.
Il costrutto e’ del Dott. Marco Belli Consigliere Nazionale di Fare Verde Onlus