“Della serie “al peggio non c’è mai fine”, peggio della morte c’è solo una lenta agonia, ed è quello che stiamo subendo giornalmente, ci portano via quotidianamente l’indispensabile, ma ancor peggio rimaniamo lì inermi ad osservare. A breve verranno chiusi anche i reparti di ostetricia, cardiologia e ginecologa, è un mosaico che si sta sgretolando lentamente e se non serriamo le fila e facciamo sentire con forza la nostra voce , rimarremo a contare i pezzi, costretti ai peggiori disagi, dovendo rivolgerci ad altre strutture, spesso molto lontane da noi.
Non aspettiamo che siano gli altri a risolvere i nostri problemi, è vero si che abbiamo amministratori che ci rappresentano e che sono designati ad affrontare queste situazioni, ma è altresì vero che quando ci si accorge che questi latitano, bisogna ricordargli con forza il perché sono li e qual’è il loro ruolo. La caserma, poi il tribunale, poi l’ospedale ed avanti così, ed ancora per quando? Forse ci manca il senso del bene comune, o forse ci sembrano problemi lontani fino a quando non ci toccano personalmente, è giunto però il momento di togliere le mani dagli occhi , e guardare con attenzione ciò che sta accadendo intorno a noi, e reagire con forza, per non essere costretti ancora a vivere di rimpianti”.
