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MEZZOGIORNO DI FUOCO: LA NOTTE E’ ROSA, MA IL GIORNO NO…

Un auspicio e un invito ad una maggiore partecipazione delle donne alla vita politico-amministrativa di Sora e una stilettata, l’ennesima, all’amministrazione Tersigni e, in particolare, all’assessore Petricca. Il Movimento Ci Siamo interviene sulla “Notte Rosa”, manifestazione sulla scorta della quale ha elaborato tutta una serie di considerazioni, che di seguito riportiamo:

“Ci Siamo stati anche noi alla notte Rosa: abbiamo visto, riso, partecipato e abbiamo giudicato positivo qualcosa proposto e qualcos’altro meno, ma alla fine, quando tutte e tutti erano andati a casa e già si smobilitava tutto Ci Siamo accorti che poco o niente ci saremmo portati dietro il giorno dopo e tutto sommato quella serata rivestita di rosa in onore delle donne che altro poteva essere se non un 8 marzo in versione estiva e ritagliata per il cucuzzaro dell’assessore Petricca?
Forse l’unico modo di trarne qualcosa è porsi delle domande, chiedersi cioè dove possiamo trovare risorse al femminile capaci se non di imporsi ma almeno di pareggiare un mondo sorano politico, imprenditoriale, sociale prettamente maschilista. Ci si chiede in effetti quante donne a Sora si espongano o semplicemente partecipano alla vita attiva di questo Comune. Saltando il livello imprenditoriale e sociale, e comunque fortemente carente per presenze femminili, prendiamo come esempio il mondo politico sorano. Le stesse donne che compongono l’associazione “Iniziativa Donne” che ci hanno offerto Sora in Rosa vivono di un battito d’ali di farfalla, scomparendo alla fine di questo evento eccezion fatta per la loro presidentessa Katia Staffieri e la Baldassarra Elena capaci di intervenire (a pagamento di consulenza) solo sulle castagne (vedi Piano Locale Giovani). L’altra associazione “Risorse Donne” non gode di ottima salute sempre alla ricerca di sovvenzioni e uno spazio per non essere dimenticate, ma visibilità politica meno che zero. L’ultima associazione “SOS Donna” , estromessa dai festeggiamenti in Rosa, farà la sua apparizione in pubblico il 5 di settembre prossimo, ma già sappiamo che di politica non si parlerà e forse non solo in quella occasione.
Ma allora se già queste associazioni, che contano nel proprio interno una forte presenza femminile, reprimono a priori ogni possibile intervento nel dibattito politico sorano, come possiamo sperare di allargare le maglie di un tessuto politico troppo maschilista a Sora?
In un mondo dove innumerevoli bandiere con più o meno false ideologie sono cascate, dove con Obama si è superato il concetto della pelle come supremazia assoluta, andando anche a sfiorare un nuovo Papa nero, possiamo sperare nel nostro piccolo di poter avere un giorno che non sia tanto lontano finalmente la prima donna sindaco a Sora?
Oggi è un pensiero anacronistico, impensabile per le condizioni in cui questo Comune svolge quotidianamente le sue funzioni: tutto si rapporta al concetto maschilista di un livello politico predisposto per non accettare inserimenti femminili, e certo nulla vale il discorso di un’assessore come la D’Orazio che fa forza sempre sulle quota rosa, con i suoi evidenti limiti e poca autonomia culturale e politica sempre alla ricerca di appoggi anche di personaggi inutili (vedi Gibiilino): in pratica un peso per le donne stesse in cerca di punti di riferimento meno fragili. Sulla sfera politica locale troviamo personaggi femminili isolati e rari, qualcuna riconducibile alla giunta Casinelli come la Paolacci, una voce molto affievolita nel presente; qualcuna che si muove all’interno dell’associazione Sora in Movimento come la Bono, messa in stand-by ma con grandi capacità per emergere; e poi la Evangelista, una figura fuori dal coro (ma per quanto ancora?) ma sempre ben apprezzata nei dibattiti sulla nostra rete, forse l’unico vero punto di riferimento e ispiratrice di novità interessanti e coinvolgenti, una delle poche donne sempre presenti tra il pubblico dei Consigli Comunali.

E poi? Poi poco e niente, magari si intravede qualche luce, ma alla fine è un lampo che purtroppo lascia il tempo che trova… E allora cercasi donne per fare politica perché anche loro ne hanno diritto, e in alcuni casi anche il dovere per non farsi strumentalizzare da alcuni marpioni della politica sorana che per avere un voto di più venderebbero anche la propria madre.
E forse è proprio questo il rammarico più grande, averle relegate all’equazione infame di una donna= un voto, come se l’avessero stampate in fronte che in politica non si può di più. Anche noi di Ci Siamo ci lamentiamo per una poca presenza attiva di donne nella nostra associazione e in coerenza di quanto detto sentiamo il bisogno di presenze femminili al nostro interno: donne con forte personalità e con tanta voglia di partecipare, perché senza di loro siamo coscienti, al contrario di tanti altri, di avere una visione non completa delle cose per cui ci battiamo. Il mondo femminile non può e non deve girare solo l’8 marzo o magari quando un Assessore alla Cultura trova loro uno spazio in un ViviSora, anche se noi benchè non siamo contrari siamo solo delusi di non rivedere l’entusiasmo di quelle donne aggredire Sora nel resto dell’anno, noi di Ci Siamo perché le donne contino sempre di più in questa Sora di tutte e di tutti, e forse sarà anche per questa mancanza che qui le cose non vanno troppo bene…”.