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MIGLIAIA DI FEDELI IN VISITA ALL’AFFRESCO “MARIA SS. DI CANNETO”

Riceviamo e pubblichiamo:

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Come ogni anno, il primo week end di settembre, l'amena piana di Campolarino sul versante papalino del “Verde Liri”, cambia volto in positivo. Migliaia i fedeli che fanno visita e si fermano a pregare con devozione davanti l'affresco “Maria SS.ma di Canneto” uno dei più antichi del circondario e collocato nella chiesa risalente al XII secolo. Quest'anno a dare maggiore lustro ai tanti e sempre molto partecipati momenti religiosi, tra cui la “marcia della Pace” di mercoledì scorso, durante la solenne processione di domenica mattina la presenza con tanto di gonfalone del sindaco della città monticiana Angelo Veronesi e di Settefrati, Riccardo Frattaroli a cementare il forte legame tra i due luoghi di devozione mariana in Ciociaria ed il Gran Cavalier Antonio Mastromattei da Boston (USA).

Don Marco Meraviglia, arciprete della parrocchia colligiana “S. Lorenzo Martire” ha rimarcato nel corso della sua toccante omelia, rifacendosi al Vangelo di Matteo 18,15-20 “Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello” che “Maria SS.ma non lascia solo mai nessun cristiano, ed allo stesso tempo anche noi dobbiamo comportarci come fratelli giudizievoli e non serbare rancore verso chi ci può aver fatto del male!” In migliaia hanno partecipato alla solenne Processione, con le note della banda musicale di Monte e la presenza di due compagnie che a piedi ogni anno dal 19 al 22 agosto si portano a Settefrati e la graditissima presenza del novantasettenne canonico mons Giovan Battista Proja.

Un impegno di tanti amici ed amiche che per settimane hanno sacrificato il loro tempo libero e spesso anche ore di lavoro per la questua ed organizzare le piacevoli ed affollate serate musicali che si sono succedute di sera in sera, con ben quattro stand gastronomici in cui poter degustare la polenta, la pecora in tutte le salse, arrostici e tante altre specialità culinarie. Un plauso sincero a tutti loro per il impegno. Quest'anno a causa della “lingua blu” la tradizionale fiera di bestiame non si è potuta svolgere, salvo la presenza di decine di ambulanti che vendevano ogni genere di mercanzia. I fragorosi e coreografici fuochi curati dalla ditta Claudio Mattei di Castelliri hanno chiuso i festeggiamenti, mentre le luminarie erano curate da Francesco della Posta di Arpino.