Dagli ultimi dati Istat disponibili in base alle stime provvisorie, risulta che nel 2020 il Pil italiano (Prodotto interno lordo, ovvero la somma di tutti i beni e servizi prodotti in un Paese in un anno) è calato dell’8,8% (dato grezzo) mentre nel quarto trimestre del 2020 è sceso del 2% rispetto al trimestre precedente e del 6,6% rispetto al quarto trimestre del 2019. Lo rende noto l’Istat in base alle stime provvisorie. Il dato è lievemente migliore delle attese che indicavano un calo del 9%.
L’economia italiana, spiega l’Istat commentando i dati, registra, dopo il robusto recupero del terzo trimestre pari a +16%, una nuova contrazione nel quarto a causa degli effetti economici delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Tutti i settori produttivi, hanno assistito ad una diminuzione del valore della produzione: dall’agricoltura, silvicoltura e pesca, all’industria e ai servizi. Dal lato della domanda, si assiste ad una contrazione sia della componente nazionale, sia di quella estera.
Stesso andamento in discesa per il Pil dell’Eurozona: -0,7% nella zona euro e -0,5% nella Ue-27. In Italia il calo è di -2%, il secondo più alto dopo l’Austria (-4,3%). Terza peggiore è la Francia (-1,3%). Sale invece in Lituania (+1,2%) e Lettonia (+1,1%). Il calo europeo, segnala Eurostat, segue il forte rimbalzo del terzo trimestre (+12,4% nella zona euro e +11,5% nella Ue-27).
Alla luce degli attuali scenari politici, che nel nostro Paese nella giornata di ieri hanno portato una ventata di ottimismo facendo risalire gli indici di Borsa, si spera in un graduale miglioramento della situazione economica a fronte di una pronta risposta positiva all’emergenza sanitaria che caratterizza fortemente non solo lo scenario italiano, ma ancor più gli altri Paesi europei.
Fonte: ANSA
