CRONACA

PESCOSOLIDO – RESTI UMANI IN VILLA: RINVENIMENTO SIMILE NEL 2015 NEI PRESSI DEL LACERNO

Il macabro rinvenimento del 2015

Resti umani in villa: potrebbero aprirsi nuovi scenari connessi al rinvenimento effettuato nella serata di lunedì in località Vallefredda. Se da una parte gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo dall’altra la vicenda continua ad essere al centro dell’attenzione sia per la gravità della vicenda in sé sia per i connessi aspetti etici.

Nel registro degli indagati è stato iscritto un 47enne necroforo che aveva abitato in quella casa fino al mese di dicembre 2020. I carabinieri stanno cercando di ricostruire le dinamiche per poter escludere altri episodi analoghi verificatisi nel tempo non trascurando il profilo professionale, i contatti e le frequentazioni. Sicuramente la casa rimane il punto di partenza per verificare se nelle pertinenze possano essere stati occultati altri resti, così come nella zona circostante, isolata, poco frequentata, difficilmente raggiungibile e circondata da fitta vegetazione.

Proprio la zona nel 2015 fu teatro di un altro macabro rinvenimento. Un escursionista stava camminando nel bosco vicino il Lacerno quando si imbattè in diverse buste dalle quali poté scorgere resti di bare, lapidi, ossa (un perone, costole e dita della mano), guanti di lattice e persino la targhetta col nome del defunto. In quell’occasione, vennero attivate alcune associazioni e venne allertata la polizia locale che mise sotto sequestro l’area operando in seguito congiuntamente con i Carabinieri di Sora. I fatti odierni e quelli di sei anni fa sembrano avere lo stesso filo conduttore che porta a delle condotte illecite simili che potrebbero essere state commesse dallo stesso autore. Anche all’epoca quella macabra scoperta pare sia stata addebitata alla spregiudicatezza di un necroforo del sorano. 

Roberta Pugliesi