CULTURA

PREMIO FIBRENUS, UN FIUME DI EMOZIONI

di Federica Palleschi

Per il 2021 l’occasione delle celebrazioni per i settecento anni della morte di Alighieri ha spinto l’organizzazione del Premio Fibrenus – Carnello cArte ad Arte a declinare l’abituale traccia di lavoro e di riflessione sul confine tra le parole e le immagini, per ritrovare nell’intensità della dimensione creativa e poetica di Dante, l’opportunità di esprimere la complessità dell’esistenza.

Intesa non solo come traccia da cui partire per seguire percorsi di ricerca e opportunità di sperimentazione, ma anche e soprattutto come ineludibile occasione per innescare un ragionamento che dall’arte sconfini nella complessa realtà della condizione odierna. Nutrendosi delle sue contraddizioni, per guardare oltre l’orizzonte del presente e sollecitare una diversa attenzione alle urgenze esistenziali, nel tempo di una crisi che non conosce ancora fine.

Nella Commedia, summa del pensiero medievale e specchio trasfigurato della profonda crisi che attraversava la vita contemporanea, si trova e ritrova la possibilità di affrontare temi che sono sempre attuali e profondamente umani: l’amore, la fede, la politica, il bene e il male, il peccato, la redenzione, il libero arbitrio, la responsabilità dell’uomo nella piena determinazione del proprio destino e, inevitabilmente, la necessità di trasfigurare l’urgenza del reale, costeggiandone l’abisso, in materia d’arte. Per questo motivo Dante è universale e la sua complessa poesia continua a guidare intere generazioni nella ricerca di sé.

L’intento che ha accompagnato la definizione della scelta tematica non è stato semplicemente proporre opportunità illustrative, che pure hanno saputo generare opere ricolme di incanto, piuttosto ripensare alla poesia dantesca come chiave interpretativa della complessità del presente, scosso da un’incommensurabile fragilità, per proiettare ognuno nella precarietà di un futuro, in cui l’arte ha il dovere di costruire differenti prospettive di interpretazione. (di Loredana REA…da il Catalogo “Carnello cArte ad Arte 2021)

Sabato 30 ottobre presso il Teatro comunale di Isola del Liri “Costanzo Costantini”, si è svolta la cerimonia di premiazione della XXXV edizione del Premio Fibrenus. La commissione, presieduta dal Prof. Enzo Maio, ha assegnato la vittoria all’opera di Agim Sako. L’incisore, nato in Albania ma residente a Bologna da 20 anni, ha realizzato un capolavoro che ha colpito i membri della commissione per la sua esecuzione tecnica e per l’interpretazione che l’artista ha dato al tema “LIMES: persistenze dell’universo dantesco nel tempo presente”. L’opera, intitolata “Sogno a mezzo III” è stata realizzata con le tecniche dell’ acquaforte e dell’acquatinta su zinco. È la napoletana Martina Di Gennaro ad aggiudicarsi il secondo premio con la sua “Settembre”, realizzata con l’acquaforte, vernice molle e puntasecca su zinco. Ad un’altra donna, Irene Di Oriente, siciliana di nascita ma veneta di adozione, va il terzo premio. Il suo elaborato, realizzato con la tecnica dell’acquaforte e della maniera allo zucchero, si intitola “Composizione di creature”. Durante la premiazione sono state due le opere menzionate, entrambe realizzate con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta. La prima opera è “L’arrocco” di Michela Mascarucci, la seconda è “Sospensione” del brasiliano Vinicius Sordi Libardoni.

Sabato 30 ottobre sono state anche inaugurate varie mostre che saranno aperte al pubblico fino al 14 novembre: quella di Enzo Maio “Epifanie e trasfigurazioni” e quella di Pierangelo Tieri dal titolo “traME”. Ricordiamo anche l’incontro con Giuseppe VaroneLessico metropolitano: l’uomo, le città, il mondo” di Sabato 6 novembre alle 16:30 presso il Palazzo Boncompagni di Arpino e quello del 10 novembre alle ore 10:00 “divinoDALI’” al Teatro Comunale di Isola del Liri durante il quale le scolaresche del territorio incontreranno Dante nelle xilografie di Dalì.