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‘QUESTIONE OSPEDALE’, RODOLFO DAMIANI: “ATTO AZIENDALE PUNITIVO PER IL SS.TRINITA’. E’ UNA RITORSIONE”.

Da Rodolfo Damiani, in rappresentanza del Comitato Art.32, riceviamo e pubblichiamo:

Da indiscrezioni e letture parziali dell’Atto Aziendale, già scritto e speriamo non inemendabile, da prese di posizione coraggiose di pochissimi, sta emergendo un piano di fatto punitivo nei confronti soprattutto del SS. Trinità , quindi dell’intero distretto.

Se fosse confermato quanto denunciato con forza dal Dott. Corona  e che noi del Coordinamento Art. 32 avevamo più volte preconizzato, per la sanità sorana, nel più assoluto disinteresse di gruppi politici più legati alla loro fazione che ai problemi collettivi, di amministratori che chiedono “rispetto” e nel contempo di fatto indeboliscono le nostre poche speranze facendo apparire “non rappresentativa” la figura del Sindaco  Tersigni e di sicofanti che propongono a nostri numi tutelari personaggi già noti per razziare voti e dimenticare Sora, saremmo allo stadio terminale del SS.Trinità

Prioritariamente credo vada  fatta chiarezza su quella spero sia solo una delle tante vesciche gonfie solo d’aria: nelle corsie dell’ospedale Radio-provetta mormora ormai con insistenza che Sora e il suo Distretto subirebbe la ritorsione per essersi ribellata e aver messo in difficoltà la filiera di comando della Sanità, ovviamente nell’ottica di  “punirne uno per ammonirli tutti” per cui se non alla repressione siamo alla ritorsione.

ABSIT INIURA VERBIS, se fosse vero,  faccio appello a Zingaretti, che più volte ha affermato la necessità che il Distretto non subisse diminuzione di reparti con l’oncologia in incremento,  perché smentisca certe illazioni o agisca in modo di ripristinare i diritti costituzionali  del settore e alle Organizzazioni Sindacali perché chiedano chiarimenti in proposito, dovremmo constatare una volontà perversa di arrecare danno per coortare ogni volontà di far valere i propri diritti ad una comunità.

Come uno che ha votato Zingaretti, spero che non sia vero e auspico che la correttezza dei comportamenti sia conclamata, perché non ci deve essere nemmeno l’ombra del sospetto e la cosa si ridimensioni a pettegolezzo malevolo.

I componenti del Coordinamento Art.32 , insieme al Coordinamento Provinciale, stanno esaminando  tutti gli atti inerenti la sanità per l'esigenza di rendersi conto delle volontà e del disegno strategico della regione Lazio nelle sue scelte nell'ambito delle sue competenze sanitarie; e allo scopo di partecipare in maniera consapevole alla conferenza locale della sanità, a cui sono state invitate le associazioni, prevista per il 13.09.2014.

“Si rimarca che finora i piani strategici e le scelte operative sono state sempre calate dall'alto, escludendo sostanzialmente gli operatori, i rappresentanti istituzionali, le associazioni e i cittadini.

Si ritiene che in conseguenza siano venuti sprechi, inefficienze, e scandali con un peggioramento progressivo dei servizi; e che all'emergenza delle criticità sovente si siano maldestramente impiantati rimedi improbabili, peggiori del male.

Se finora Regione e Asl se la sono suonata e se la sono cantata da sole, di fatto escludendo operatori, rappresentanti istituzionali e cittadini, i risultati si presentano agli occhi di tutti, al punto di dare l'impressione che enti pubblici si siano trasformati in una sorta di circoli esclusivi ad appannaggio di un ristretto cerchio di designati dalla provvidenza”.

AMATRICE , alle discriminazioni laziali , sta  chiedendo con forza di essere aggregata all’Abruzzo. Credo che la ricetta possa valere anche per noi; ce ne sono altre denunciare il contratto sociale e a fronte di azzeramento di servizi si sospenda il pagamento delle tasse; si consorzino tutti i creditori della Asl e chiedano il fallimento della struttura con tutti i pesi economici e penali che comporta ecc.ecc.

DEDICATO AI SORANI    Auspico  infine che a fronte del grave torto che sta subendo la città, si superino le posizioni particolari e tutti insieme si operi perché venga ristabilito  il buon diritto. Poi , a ospedale salvato, ognuno torni ad agire in “coscienza".