AMBIENTE POLITICA

RIFIUTI – IL TERMOVALORIZZATORE DI ROMA E RIFLESSI CIOCIARI

RIFIUTI, AMATA: “IL TERMOVALORIZZATORE DI GUALTIERI INCENERITO
DAL CAMPO LARGO DI ZINGARETTI”
Il consigliere della Lega invita il territorio a cambiare passo: basta opposizione ideologica

“L’annuncio del sindaco di Roma Roberto Gualtieri per cui finalmente la Capitale d’Italia si vorrebbe dotare di un termovalorizzatore per gestire il ciclo dei rifiuti è senz’altro un’ottima notizia non solo per i romani, perché metterebbe fine a quell’inverecondo spettacolo dell’immondizia che trabocca sulle strade, ma anche per le province che fino ad oggi si sono dovute caricare delle inadempienze altrui”.

E’ quanto dichiara l’esponente della Lega, il consigliere provinciale Andrea Amata (nella foto con Matteo Salvini) che aggiunge: “Peccato però che dopo pochi minuti dall’annuncio la sua stessa maggioranza si sia rifiutata di sottoscrivere l’impegno, facendo mancare il numero legale quattro volte nell’Assemblea capitolina, senza contare le critiche che sono giunte dal cosiddetto campo largo del centrosinistra caro a Zingaretti che di fatto ha bocciato il progetto”.

“Ancora una volta per mera opposizione ideologica, si rischia di restare impantanati. Sta succedendo la stessa cosa sul piano energetico, con tutti gli aggravi per i cittadini, le imprese e i contribuenti. Sarebbe ora di mettere la parola fine a questa dittatura del no a tutti i costi, anche perché la carenza di un’impiantistica tecnologicamente all’avanguardia per il recupero della materia e la valorizzazione energetica ci condanna a convivere con uno stato di emergenza permanente nello smaltimento ordinario dei rifiuti, scaricando sui cittadini gli elevati costi di gestione. La proposta di Gualtieri sconfessa la linea di Zingaretti che nel piano regionale rifiuti esclude il ricorso ai termovalorizzatori, demandando a Roma l’onere di individuare un’area da destinare a discarica”.

“Per quanto riguarda la provincia di Frosinone questo problema è assai sentito. Da tempo stiamo facendo da scialuppa di salvataggio della Capitale. Il nostro compito qui lo abbiamo fatto. Da tempo. Anzi, sarebbe necessario quell’autentico passo in avanti per trasformare i rifiuti in opportunità, in energia, come accade in tutti gli altri luoghi d’Italia, attraverso progetti innovativi e compatibili con la salvaguardia ambientale. Da Frosinone potrebbe partire un messaggio che guarda all’intero Sud d’Italia. Dobbiamo avere questa visione. A meno che non venga bloccata dalla necessità del campo largo per le prossime elezioni a partire da quelle del capoluogo. Ma non si può barattare il futuro, per un posto al sole”.

“Infatti – conclude Amata – quello che sta emergendo in queste ore assomiglia alla solita battaglia filosofica in seno al Pd, tra gruppi della sinistra ex pacifista, ex ecologista, ex tutto insomma, e l’ala più realista. Non vorremmo che nel braccio di ferro interno alla sinistra prevalesse l’avida tentazione speculativa, ai danni dei territori, senza guardare ai reali interessi della gente”.