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RIPULITO UN ANTICO SENTIERO DI PELLEGRINAGGIO

Riceviamo e pubblichiamo da Enzo Cinelli.

Quando amicizia e determinazione si uniscono, i risultati sono fruibili a tutti, indistintamente. E’ stata una piacevole, ma anche impegnativa mattinata quella trascorsa ieri da tre persone che hanno in comune la passione, salvaguardia e valorizzazione del territorio. Enzo, Franco e Luciano si sono ritrovati, armati di decespugliatori e tanta grinta a ripulire compiutamente l’antico sentiero pedemontano S. Giuseppe le Prata – antica cona votiva Madonna del Latte – chiesa S. Valentino alle porte di Veroli. Circa un km di sterrato in salita inserito nella guida cartacea (GPS per i viandanti 2.0) “La via Francigena del Sud” di Monica d’Atti e Franco Cinti edita nel 2011, utilizzata sinora dagli oltre cinquecento pellegrini italiani e stranieri che partendo a piedi (o ultimamente sempre più anche in MTB) da piazza S. Pietro hanno come meta: Monte S. Angelo (FG), Bari o S. Maria di Leuca.

Essi non possono mancare di sostare a Veroli in raccoglimento davanti le spoglie mortali di S. Maria Salome, madre di S. Giacomo Maggiore l’Apostolo sepolto a Compostela (Spagna) e S. Giovanni l’Evangelista sepolto ad Efeso (Turchia). “La pulizia da erbacce e rovi è stata si impegnativa, ma il risultato ci ha premiato. – sottolinea con un pizzico di enfasi il solare custode del punto 113 vFS, Enzo Cinelli – Lo scorso anno assieme ad una quindicina di volenterosi amici, con l’autorizzazione del comune, abbiamo riaperto al transito pedonale, ciclistico ed animale, questo antico e suggestivo percorso, abbandonato da anni. Ora serviva solo una pulizia dalle erbacce e dai rovi, per permettere ai pellegrini, viandanti ed escursionisti un agevole transito in sicurezza. Sono particolarmente soddisfatto per esser riuscito a coinvolgere anche alcune famiglie della zona a cui devo un sentito grazie anche per il supporto silenzioso ma significativo che offrono ai pellegrini in transito. – conclude con un accorato appello il singolare poliziotto-pellegrino dai lacci giallo/blu- Vorrei tanto che ora il Comune e le associazioni di volontariato verolano, facciano un accurato sopralluogo su questo scorcio di territorio davvero unico, ove si possono ammirare imponenti e solidi muri a secco, risalenti all’inizio del XX secolo e singolari gradoni in pietra lavorati. In alcuni punti i terrazzamenti stanno cedendo, anche perché i terreni sovrastanti non sono più lavorati e quindi essi necessitano di una manutenzione straordinaria.

Veroli è una tappa obbligata per i pellegrini, seguendo l’immancabile pesciolino rosso su sfondo bianco e rendere agibile e sicuro il percorso a piedi e in MTB o con asini al seguito è determinante per lo sviluppo e crescita di questa fascia sempre crescente di turismo a passo lento. Voglio ringraziare pubblicamente don Angelo Oddi, rettore della concattedrale S. Maria Salome e l’amministrazione comunale guidata da Simone Cretaro per l’impegno assunto a realizzare a breve un ostello povero donativo a disposizione dei pellegrini, nel centro storico di Veroli.” Buon cammino a tutti.