LA CERIMONIA

Serena Bortone è arcese, orgoglio e commozione

Il paese abbraccia la nuova concittadina Serena Bortone. La giornalista e conduttrice Rai è stata accolta con grande affetto ed entusiasmo domenica sera alla cerimonia di conferimento delle cittadinanza onoraria organizzata dall’Amministrazione comunale di Arce.

Il Sindaco Luigi Germani ha fatto gli onori di casa e prima di consegnare l’onorificenza ha spiegato i motivi che legano la Bortone alla Valle del Liri e alla Ciociaria.

«In queste settimane – ha detto il primo cittadino – ho avuto modo di conoscere una persona straordinaria: un volto amato della televisione, di grande disponibilità e simpatia e soprattutto molto legata alla nostra terra. Ci ha promesso – ha aggiunto Germani – che tornerà presto a trovarci e noi saremo qui ad attenderla sempre a braccia aperte».

«Sono orgogliosa e commossa». Ha detto la Bortone. «Diventare cittadina onoraria del paese dei miei nonni è una grande emozione. Sono particolarmente legata a questa terra e anche se mi sento cittadina del mondo, il riferimento alle origini è una costante irrinunciabile della mia vita».

Subito dopo la consegna dell’onorificenza, la conduttrice di “Oggi è un altro giorno” ha risposto alle domande e alle curiosità della giornalista Giulia Abbruzzese. Una mini intervista in cui sono stati toccati i temi delle donne e mondo del lavoro, della politica, della valorizzazione di piccoli borghi come quello di Arce, ricco di storia, di tradizione e di eccellenze.

Prima dell’appuntamento al Palazzo municipale, la Bortone è stata accompagnata dall’Assessore alla Cultura Alessandro Proia e dal Direttore Marco Germani al Parco Archeologico di Fregellae per una mini visita guidata. La giornalista è rimasta molto colpita dalla storia dell’antica colonia romana e dall’importante sito archeologico realizzato nella frazione d’Isoletta.

L’Assessore Proia ha fatto dono a nome di tutta l’Amministrazione comunale di un cesto di prodotti tipici con olio, vino, formaggi, salumi, grappe, biscotti e miele tutti rigorosamente arcesi.