POLITICA

SORA 2016 – ENZO DI STEFANO A TUTTO CAMPO: “ECCO QUELLO CHE PENSO”

Siamo a circa due mesi dalle elezioni amministrative di Giugno, che vedranno Sora all’importante banco di prova del rinnovo del governo cittadino. La situazione degli schieramenti pronti alla campagna elettorale rimane ancora fluida e più che mai sensibile ad ogni scossone. Enzo Di Stefano rappresenta senza dubbio una delle variabili in grado di determinare numerosi equilibri e, per questo, la redazione di Soraweb ha voluto contattarlo per registrare le sue considerazioni, facendo così chiarezza su alcune questioni.

Enzo Di Stefano, le elezioni sono ormai alle porte. Tagliamo subito la testa al toro: si candiderà a Sindaco di Sora?

Nonostante le molte cose dette e scritte in questi ultimi tempi, la mia idea fino ad oggi è semplice e chiara. Non ho intenzione di candidarmi alla carica di Primo cittadino. Sono profondamente legato a Sora e anche io voglio un futuro brillante e di crescita per la città. Tuttavia, esistono tanti altri modi per impegnarsi a favore del proprio territorio. Un impegno che certamente porterò avanti.

È vero che dal Partito Democratico le è giunta una richiesta di candidatura?

Gli amici del PD di Sora hanno sondato la mia disponibilità, è vero. Ma io sono convinto che, in questo particolare momento, Sora abbia bisogno di una figura in grado di unire e non di dividere un panorama che già ora appare estremamente frammentato. Io credo che se tutti gli attori attualmente in campo avessero in mente tale obiettivo, la città ne trarrebbe beneficio. Gli attuali candidati a sindaco che, lo sottolineo, non ci hanno ancora fatto vedere alcun programma amministrativo, non mi sembrano propensi a fare questo ragionamento. Nessuno ha mai dato la propria disponibilità a fare un passo indietro in favore di una semplificazione del quadro e di una ‘normalizzazione’. Un vero peccato, perché penso che potremmo pagarne le conseguenze.

A cosa si riferisce?

Mi riferisco al peso politico di Sora presso gli scacchieri del potere. Se non siamo in grado di dimostrare unità e, al contrario, ci presentiamo agli occhi di tutti come un coacervo di divisioni e rancori, quale ruolo credete saremo in grado di ritagliarci in provincia e, soprattutto, in regione? Gli altri contesti territoriali approfitteranno delle nostre divisioni per tagliarci ancora di più fuori da quei processi amministrativi e programmatici pluriennali che , molto spesso, determinano la rinascita o il definitivo affossamento di una città. Penso che sia questo il rischio più grave che corriamo: l’isolamento.

Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare dei suoi rapporti con il candidato Vinciguerra. Qual è la sua posizione?

Non lo sento da tempo, vale a dire da quando fu lui, attraverso una lettera pubblica, a dire di non essere a suo agio con il mio apporto, con la mia sincera disponibilità a collaborare per Sora. Ne ho preso atto, pazienza. Una cosa a Vinciguerra, però, la vorrei ricordare: quando lui si definisce ‘nuovo’ nel nostro panorama politico, dimentica molte cose, tra cui il fatto di essere stato consigliere comunale e segretario di partito. Questo significa aver comunque giocato, in passato, un ruolo amministrativo importante a Sora. Io non credo che Vinciguerra possa essere considerato il candidato che unisce, anzi. Proprio per questo, se fossi nei suoi panni ragionerei su una mossa che, questa sì, dimostrerebbe la voglia di trovare una sintesi: un passo indietro in favore dell’unità.

Cosa riserva, allora, l’immediato futuro ad Enzo Di Stefano?

Come ho detto all’inizio, io voglio il bene di questa città. Per questo, continuo ad essere attento, a guardarmi intorno, con l’auspicio di vedere un candidato sindaco che abbia la capacità di aggregare e non di frammentare ulteriormente. Soprattutto, vorrei vedere un candidato sindaco che possa contare su un ampio schieramento in suo appoggio, che sia certamente formato da una forte componente civica, ma che abbia al suo interno anche lo spazio per i simboli politici. Non dimentichiamo, infatti, che a prescindere da ogni cosa sono sempre i partiti a creare canali di collaborazione con gli enti superiori. A questi canali, anche per futuri finanziamenti regionali, nazionali o comunitari, Sora non può rinunciare.

Davide Baldassarra