Comunicati Stampa

SORA – AMMINISTRAZIONE, INDENNITÀ E ARTICOLO UNO

Da Floriana Porretta – Coordinatrice di Articolo Uno di Sora, riceviamo e pubblichiamo.

“Con la legge di bilancio n. 234, approvata dal Parlamento il 30/12/2021, si è disposto, tra laltro, un adeguamento delle indennità di sindaci, vicesindaci, presidenti di consiglio comunale e assessori. A seguito di tale provvedimento, ogni amministrazione sta ora provvedendo al suo adempimento con propri atti. LAmministrazione di Sora ha provveduto attraverso una determinazione dirigenziale, ossia con un atto del funzionario anziché degli amministratori.

Seguendo la linea politica che ci siamo dati comeArticolo Uno, improntata sulla massima trasparenza amministrativa, siamo andati a verificare in quale forma fossero avvenuti in passato simili provvedimenti. Abbiamo così constatato quanto segue.

A seguito della legge finanziaria n. 266 del23/12/2005, che prevedeva la decurtazione del 10% dellindennità, lallora sindaco di Sora Francesco Ganino provvedeva attraverso una Delibera di Giunta del 20/02/2006, preceduta da una delibera del Consiglio Comunale.

Il suo successore, il sindaco Cesidio Casinelli, provvedeva ad una ulteriore decurtazione del 20%, non imposta dalla legge ma compiuta per propria scelta politica, con Delibera di Giunta del 27/06/2006preceduta anchessa da una delibera del Consiglio Comunale.

I successivi sindaci, Ernesto Tersigni e Roberto De Donatis, mantenevano lulteriore decurtazione del 20%operata dal predecessore Casinelli, senza dover adottare alcun provvedimento amministrativo.

Come si diceva, lattuale Amministrazione ha invece provveduto ad attuare laumento della indennità scaturita dalla Legge di Bilancio con un atto del funzionario, senza investire né il Consiglio né la Giunta, occultandolain tal modo agli occhi dei cittadini.

Pensiamo che tale deficit di trasparenza procuri grave danno allonorabilità dellattuale Amministrazione, soprattutto perché guidata da una nuova generazione di amministratori, i quali più di altri debbono sentire il dovere di istillare nuova fiducia nei propri concittadini, con atti e comportamenti onorevoli e al di sopra di ogni sospetto.

Ci chiediamo, perciò, se non sia opportuno sottoporre i provvedimenti alla discussione del Consiglio e della Giunta, rimediando così ad una défaillance quanto meno incresciosa”.