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Sora Calcio: Pomi resta o se ne va?

Tifoseria calcistica bianconera in subbuglio, in queste ore, in riva al Liri. Dopo la netta chiusura all’ipotesi di fusione delle squadre di Sora ed Isola del Liri, sui socialmedia, si rincorre il tam tam circa il paventato interessamento di un gruppo societario, pronto – a quanto pare – a rilevare la proprietà del Sora Calcio. Questa intenzione sembrerebbe incontrare – almeno in teoria – gli intenti di Patron Augusto Pomi, se non altro per il fatto che questi si è più volte pronunciato, con toni di evidente insoddisfazione, nella direzione di una conclusione della sua esperienza in queste vesti. In tal senso, appare eloquente una  dichiarazione di circa tre settimane fa, in cui Pomi  lamentava il mancato intervento di nuove forze, pronte a farsi carico della società e, con essa, anche dei debiti lasciati dalla precedente gestione del sodalizio, oltre che delle multe fioccate a iosa. Sembrava che non vedesse l’ora che qualcuno gli togliesse le castagne dal fuoco. Ebbene, a quanto pare, questo ‘qualcuno’ – nelle vesti di un non meglio specificato ‘gruppo’ – ci sarebbe e avrebbe tutte le intenzioni di rilevare la società, pagare i debiti pregressi e porre le basi per consentire al Sora Calcio di disputare il Campionato di serie D. E, allora, dove sta l’inghippo? Sembra che i due pezzi del puzzle non si incastrino, per ‘colpa’ di un documento che l’attuale proprietà dovrebbe firmare per consentire l’ingresso dei nuovi soci e che, invece, non è stato sottoscritto. Di fronte a questa situazione, che per i tifosi puzza di bruciato, cresce la voglia di vederci chiaro e di sapere come stanno realmente le cose. Soprattutto, i tifosi bianconeri vogliono che le spiegazioni vengano date non in separata sede, ma pubblicamente, davanti a tutta la città e prima possibile. Nei giorni scorsi, sempre da parte della tifoseria, era anche emersa l’idea di un azionariato popolare, finalizzato a fare in modo che la città si responsabilizzasse nei confronti delle sorti del calcio locale; vero è, però, che questa soluzione, che si riaffaccia ogni qualvolta si ripresenta il problema della proprietà, non ha mai trovato fortuna. Certo è che i tempi stringono e una qualche via d’uscita dovrà pur essere trovata.