IL CAMEO, ARTE E TRADIZIONE

SORA – CESARE BARONIO FONDATORE DEL CONVENTO DEI CAPPUCCINI

di Stefano Di Palma

Alla munificenza del cardinale Cesare Baronio si riconduce la fondazione del convento dei Cappucciniche introdusse in Sora sua Patria” poi passato, a partire dal 1842, alla Congregazione fondata da san Paolo della Croce e dunque conosciuto tutt’oggi localmente come “Ritiro dei Padri Passionisti”.

Il sito dove i Cappuccini fabbricano il complesso monastico fu loro donato da Sante Francalancia, Canonico Primicerio della Cattedrale di Sora. In una più corretta ricostruzione sull’opera insediativa si può affermare che il convento è stato costruito grazie alle elargizioni del popolo sorano mentre la chiesa, intitolata alla Madonna degli Angeli, è stata edificata grazie all’intervento economico del cardinale sorano per il costo di cinquemila scudi; il Baronio era devotissimo a quell’Ordine e si ricorda che nel primo ingresso dei Cappuccini egli si fece loro presente con la fune al collo in abito di penitenza e scalzo ai piedi con un seguito dei più riguardevoli signori di Sora. (Cfr. F. Della Sacra Famiglia, 1974).

20160430_120910_resizedLa suddetta distinzione trova riscontro anche nella documentazione epigrafica posta nel portico addossato alla chiesa; al centro di questo spazio si apre una breve scalinata che permette di arrivare all’unico accesso del sacro edificio dove sull’architrave del portale è incisa la data della sua erezione, MDCI, ovvero 1601. Nella parete di destra del portico è collocato lo stemma del promotore della costruzione mentre nella parete di sinistra di questo spazio si trova invece lo stemma di Sora, con la relativa 20160430_120927_resizediscrizione, che ricorda l’apporto della devota città nella costruzione del convento e la data di conclusione dei lavori nel 1610. Se nel convento, riadattato dai Passionisti, rimangono alcune tracce del primitivo assetto seicentesco e settecentesco, la chiesa, costituita da una sola navata, risulta odiernamente privata della sua originaria veste a causa di vari adeguamenti dei quali è stata protagonista.

All’esterno la modifica più vistosa si ha con l’inserzione del citato portico addossato all’antica facciata della chiesa inaugurata così nel 1854: dai fornici si giunge all’interno dello spazio sacro mentre il piano superiore ospita il Coro, luogo di preghiere notturne e diurne che serviva anche per gli incontri spirituali della comunità passionista.

La chiesa, ora intessuta di elementi architettonici e decorativi collegati alle istanze rappresentative della Congregazione della Passione, ospita la tela attribuita dalle fonti al pittore Francesco Vanni (1563-1610) raffigurante la Madonna degli Angeli venerata dai santi Francesco e Restituta donata dal Baronio e ubicata sull’altare maggiore come principale illustrazione liturgica che costituisce, tutt’oggi, la più importante testimonianza superstite della fondazione.

Negli anni sessanta dell’Ottocento il convento viene requisito come caserma dai Piemontesi che avevano occupato il Regno di Napoli e nel periodo 1867-1896 il piano superiore del convento viene adibito a ospedale; in quel tempo ai Passionisti, dei quali il Ritiro era considerato “soppresso” viene concesso di rimanere come ospiti. Il terremoto del 1915, che toccò tragicamente anche Sora, danneggia il complesso monastico ma i ventisei religiosi presenti poterono assistere la popolazione colpita; nell’ultima guerra infine il convento funzionò da rifugio durante i bombardamenti e vi fu trasferito anche l’ospedale civile (gennaio 1944-gennaio 1945).

A ricordo del prestigioso promotore dell’antica fondazione Cappuccina nel cenobio è custodito un dipinto del secolo XVII dove è ritratto il cardinale Cesare Baronio.