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SORA – LADRI DI…CINEMA!

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima. “

Questa riflessione di Ingmar Bergman, regista e produttore cinematografico svedese, dovrebbe portarci a comprendere la funzione che si cela dietro il cinema. Chi, in fin dei conti, non ne ha mai vissuto l’esperienza?

Attraverso la sua infinità di contenuti e punti di vista, assistere ad uno spettacolo o alla visione di un film, oltre ad essere un momento di svago, può anche essere considerato come un momento d’educazione, evidenziando soprattutto la funzione di alternativa per i più giovani in termini di divertimento più intelligente.
Senza dubbio, il fatto che il grande Vittorio De Sica, attore e regista apprezzato in tutto il mondo e vincitore di vari premi oscar, sia nato a Sora, dovrebbe essere la prima motivazione per cui bisognerebbe certamente agire e rimarginare quella ferita lasciata aperta dalla lenta scomparsa del Cinema Capitol e dalla chiusura del Supercinema in Lungoliri Cavour.

Per tamponare tale mancanza, amanti della cultura cinematografica e professionisti del mestiere potrebbero dar vita ad un’associazione culturale che abbia a cuore il cinema, individuando uno spazio, magari pubblico, dove sia possibile allestire una o più sale destinate alle proiezioni o agli spettacoli, richiedendo al Comune le dovute autorizzazioni ed un eventuale contributo economico per le spese di gestione o per un affitto nel caso la struttura fosse privata. Tutto ciò sarebbe possibile attraverso un Patto Di Collaborazione con l’Amministrazione Comunale, come spiegato nel Regolamento sulla Collaborazione tra Cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani approvata dal Consiglio Comunale del 24-10-2014 che consente ai cosiddetti cittadini attivi di condividere al servizio della città un bene pubblico o privato.

Gli eventuali incassi derivanti dagli spettacoli tornerebbero in parte nelle casse Comunali e in parte all’associazione, al fine di curare le spese di gestione della struttura. Questo format esiste già in molti comuni italiani, quindi perché non tentare questa strada anche a Sora? Non sarebbe sicuramente meglio del nulla di oggi?

Alessio Donfrancesco