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SORA, QUESTIONE OSPEDALE – I 5 STELLE: “LA POLITICA CI DIA QUELLO CHE CI SPETTA”

Dal MoVimento 5 Stelle di Sora, a firma del portavoce cittadino Fabrizio Pintori, riceviamo e pubblichiamo. 

Ancora una volta si deve porre rimedio a scelte politiche sbagliate, che nell’ambito della sanità hanno letteralmente messo in ginocchio l’ospedale di 27 comuni, per un bacino potenziale di circa 120.000 persone, il “Ss. Trinità”; le proteste, di questi giorni, da parte dei dipendenti dell’ASL che lavorano presso l’ospedale situato a Sora sono l’ennesima dimostrazione degli errori politici ed aziendali commessi.

Quanto succede oggi è il frutto della politica regionale, con gravi responsabilità anche di quella locale, che si è letteralmente dimenticata di chi – più di ogni altro – ha bisogno di una sanità funzionante ed efficiente: il malato.

La politica deve abbandonare l’autoreferenzialità e la ricerca del potere fine a se stesso, deve ridare voce ai cittadini e per la sanità porre al centro di tutte le scelte ed i progetti le persone bisognose di cura ed assistenza. Nessuno vuole che i cittadini si prostrino per chiedere l’elemosina con il cappello in mano, non si vogliono soluzioni tampone o contentini che allunghino l’agonia dell’ospedale di qualche mese, senza risolvere l’emergenza definitivamente. La politica deve garantire quanto spetta e non elargirlo come fosse un favore.

Si deve ottenere il rispetto dei diritti e della dignità di tutti gli abitanti del Distretto C e della provincia.

In molti si ricordano di aver manifestato per i tagli all’ospedale sotto i Governatori Badaloni, Storace, Marrazzo e questa storia vergognosamente si ripete dalla Giunta Polverini a quella Zingaretti, nessuno – comprese le varie amministrazioni comunali succedutesi – si è mai preoccupato di sviluppare progetti o iniziative in grado di fornire risposte alle persone sofferenti ed ai familiari che devono assisterli.

Il Partito Democratico, con i suoi alleati, al governo della Regione hanno compiuto scelte disastrose per la sanità. Purtroppo, i bacini elettorali delle province del Lazio contano quanto qualche quartiere di Roma. Pertanto, si preferisce non scontentare la capitale, depotenziando i pochi ospedali periferici ancora in grado di funzionare e garantire prestazioni di buon livello.

La crisi economica o il deficit sanitario regionale non devono essere usati come scudo per difendere scelte sbagliate. Le risorse economiche assegnate sono più che sufficienti per rilanciare la sanità nell’intera provincia. Nonostante ciò, i fondi vengono impiegati in progetti fallimentari quali le “Case della Salute”, le “Case della Maternità” o vengono elargiti abbondantemente per la REMS (un milione di euro investiti per pochissimi pazienti!). Strutture che produrranno i loro negativi effetti sui bilanci futuri dell’ASL a fronte di un numero di prestazioni non proporzionato ai soldi spesi.

Non si illuda chi crede che il Presidente Zingaretti o i membri della sua maggioranza possano fornire una soluzione all’attuale emergenza, si tratta di pura utopia, anzi si corre il rischio di accreditare agli occhi della gente coloro che sono i responsabili di politiche sbagliate. La domanda è semplice: da quando ci sono il PD e Zingaretti a governare la Regione la sanità provinciale ed il “Ss Trinità” sono migliorati o peggiorati?

Intanto gli sprechi continuano ed il Direttore Generale dell’ASL, poco o nulla ha fatto per limitarli. La mobilità passiva, vale a dire il ricorso a strutture sanitarie poste fuori dalla provincia o dalla regione per curarsi, non solo continuerà ma aumenterà esponenzialmente a causa di scelte aziendali sbagliate, che si ripercuoteranno negativamente sul bilancio dell’ASL. In ossequio alle direttive regionali si aprono strutture inutili (sopra indicate) e dispendiose a discapito degli ospedali. Possibile che in un bilancio di oltre 830.000.000 € non si riescano a trovare i soldi per assumere tre o quattro medici per il “Ss. Trinità”. Le risorse ci sono e vanno spese in provincia, non risparmiate per poi dirottarle su Roma ed al riguardo si ritiene necessaria la partecipazione diretta dei cittadini per il controllo della loro gestione e impiego. Così come è necessaria una maggiore trasparenza in merito all’erogazione dei fondi alle varie associazioni. Anche in questo caso basta porsi una semplice domanda: con l’attuale Direttore Generale la sanità è migliorata oppure no?

Nel frattempo, la condotta della politica sorana in questi giorni è alquanto avvilente. Sono tutti pronti ad indignarsi ed a protestare, non consci del fatto che l’attuale situazione dell’ospedale, nonché quella economica e sociale di Sora, è la conseguenza di una politica che per decenni non si è minimamente occupata delle vere esigenze della popolazione. Nessuno si è accorto che Sora aveva intrapreso un lento cammino di declino che, negli anni ha accelerato vistosamente. Per quasi due anni gli per “Amici del MoVimento 5 Stelle Sora” hanno lanciato numerosi allarmi relativi all’ospedale ed alla grave carenza di organico, ma (ahinoi!), gli altri erano occupati a pensare al bene della città e non hanno avuto tempo per rendersi conto di quanto accadeva al “Ss. Trinità”. Oggi, però, a meno di un anno dalle elezioni, qualcuno non perde l’occasione della passerella (data dall’occupazione del Comune) per sfilare, scattare foto o “selfie”,  e mostrarsi preoccupati per la situazione. Perché fanno tutto ciò? Per garantire ai malati cure migliori oppure per farsi belli e poter affermare alle prossime elezioni di aver lottato per l’ospedale? Qualcuno, in ritardo, auspica che è un dovere lottare uniti.

Dov’erano costoro quando a febbraio 2014 la stessa proposta era stata avanzata e ripetuta nei mesi successivi dai “grillini”? Se si fosse agito insieme allora, forse la situazione non sarebbe così drammatica. Negli ultimi anni gli “Amici del MoVimento 5 Stelle Sora” hanno organizzato varie iniziative, interessato numerose istituzioni per salvaguardare il “Ss. Trinità” e chiedere l’autonomia sanitaria della provincia, al fine di garantire alle persone bisognose di cure ed ai loro parenti di trovare nelle immediate vicinanze, anziché a centinaia di chilometri, una risposta dignitosa ed adeguata alle loro esigenze ed evitare i cosiddetti viaggi della speranza. La realtà è che qualcuno vuole chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati ……. e da un bel po’. I Sindaci che votarono a favore dell’Atto Aziendale, nonostante in più manifestazioni a Sora, Frosinone, Cassino e Alatri, scesero in piazza circa 20.000 persone per manifestare contro tale provvedimento, sono responsabili di quanto succede oggi”.